Nel corso dei primi cinque mesi del 2023 le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati sono state 3.408.000, nel complesso quasi allineate allo stesso periodo del 2022 (-0,6%), indica l'Osservatorio Inps. In flessione risultano le assunzioni dei contratti in somministrazione (-9%), a tempo indeterminato (-5%) e di apprendistato (-4%); per gli altri contratti si registra un aumento: tempo determinato +2%, lavoro intermittente +4%, stagionali +5%. Le cessazioni sono state 2.598.000, in lieve diminuzione rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (-3%). Concorrono a questo risultato i contratti a tempo indeterminato (-9%), i contratti in apprendistato (-6%), i contratti in somministrazione (-8%). In aumentano risultano le cessazioni di contratti a tempo determinato (+1%), contratti stagionali (+3%) e di lavoro intermittente (+5%). Il saldo annualizzato, vale a dire la differenza tra i flussi di assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi, a maggio è positivo per 478.000 posizioni di lavoro. Per il tempo indeterminato la variazione risulta pari a +385.000 unità. Le attivazioni di rapporti di lavoro incentivati nei primi cinque mesi del 2023 - considerando quindi sia le assunzioni che le variazioni contrattuali - presentano una variazione negativa pari al -11% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. I dati sulle attivazioni del 2023, viene spiegato, risentono del fatto che le circolari attuative sugli esoneri totali previsti dall'ultima manovra sono state pubblicate nel mese di giugno. L'agevolazione ”Decontribuzione Sud” segna una modesta crescita (+7%) confermandosi come l'agevolazione di maggior impatto, quantomeno per il numero di dipendenti coinvolti.
I lavoratori impiegati con Contratti di prestazione occasionale, i vecchi voucher, a maggio si attestano intorno alle 17 mila unità, in aumento del 9% rispetto allo stesso mese del 2022; l'importo medio mensile lordo della remunerazione effettiva risulta pari a 250 euro. Lo indica l'Osservatorio Inps sul precariato. I lavoratori pagati con i titoli del Libretto famiglia (Lf), sempre a maggio, risultano circa 12mila, in diminuzione del 4% rispetto a maggio 2022; l'importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 192 euro.
Intanto da oggi quasi 33 mila nuclei familiari riceveranno l'sms che annuncia la fine del reddito di cittadinanza. La legge, spiega il direttore centrale della comunicazione Inps De Felice, ”prevede la cessazione del reddito di cittadinanza dopo 7 mensilità nel 2023. A luglio ci sono stati 159 mila nuclei che hanno ricevuto questo sms, da oggi verrà comunicato a chi ha la settima mensilità in agosto: e saranno 32.850 nuclei. Mano mano da qui a dicembre ne arriveranno altri per circa 40 mila: quindi alla fine saranno 240 mila nuclei ai quali verrà comunicata la fine del Reddito di Cittadinanza”. Le persone occupabili ”possono essere avviate verso un percorso lavorativo facendo la domanda di supporto di formazione lavoro sulla piattaforma che l’Inps renderà fruibile dal primo settembre. Questo sistema crea la possibilità di avviarsi verso un’attività lavorativa o poter utilizzare dei corsi di formazione professionalizzanti durante i quali si arriva ad avere un beneficio di 350 euro”. Tre quarti delle persone che avevano il reddito lo continueranno a percepire fino al 31 dicembre e poi potranno fare la domanda di assegno di inclusione. ”L’obiettivo non è il beneficio ma l'accompagnamento verso il percorso lavorativo”.
Giampiero Guadagni