Ripartire dal lavoro, mettendo insieme tutte le idee che hanno funzionato, ma anche i casi di crisi per fare tesoro dell’esperienza e definire un progetto per il futuro. Con questo obiettivo la Cisl lucana oggi ha chiamato a confrontarsi a Matera politici ed esperti sulle proposte messe in campo dal sindacato di via Po. La Basilicata, in effetti, può essere considerata uno specchio della fase di transizione che vive il nostro Paese, con tutte le sue contraddizioni. Dalla speranza di un nuovo rinascimento grazie al petrolio, alla cultura ed all’industria dell’automobile, si è passati al disfacimento di interi settori produttivi, a partire dalla chimica, con il suo drammatico lascito di lavoratori in cassa integrazione e mobilità. Il ragionamento parte da qui. E dal Piano del Lavoro, della Crescita e della Coesione messo a punto a livello regionale da Cgil, Cisl e Uil, oltre alle proposte su Fisco e Pensioni messe in campo dalla Confederazione di Via Po.
"Con questa iniziativa - ha anticipato il segretario generale dell’Usr Basilicata, Nino Falotico - la Cisl lucana vuole avviare una discussione sulle contraddizioni del modello lucano in cui convivono realtà in forte espansione come Fca e la crisi di interi settori produttivi con il loro lascito di cassintegrati e disoccupati. La Cisl vuole contribuire a realizzare una nuova stagione di riforme con cinque proposte concrete che abbiano l'ambizione di tenere insieme efficienza del mercato ed equità sociale".
Ad alternarsi dal palco del convegno, intitolato: "L'Italia al Lavoro. Dalla rinascita della Fiat agli esodati, i mille volti di un paese in transizione. Il caso Basilicata: idee per fare" saranno le voci del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, il deputato del Pd, Roberto Speranza, l'ex ministro del Lavoro, Tiziano Treu, il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, e il presidente di Confindustria Basilicata, Michele Somma.