Nei primi sei mesi dell’anno, ha sottolineato Franco, nonostante l’evolversi della situazione internazionale, il quadro tendenziale di finanza pubblica ha fatto registrare un sostanziale miglioramento, con l’indebitamento netto per il 2022 che risulterebbe inferiore di 0,8 punti di Pil rispetto alle stime. In valore assoluto l’indebitamento risulterebbe inferiore di circa 14,3 miliardi di euro, interamente dovuto alle maggiori entrate.
E anche il Fondo monetario internazionale alza le stime per l'Italia nel 2022, tagliando però quelle per il 2023. Il pil è atteso crescere quest’anno del 3,0%, ovvero 0,7 punti percentuali in più rispetto al +2,3% previsto in aprile. Nel 2023 la crescita è attesa rallentare al +0,7%, un punto percentuale in meno rispetto alle previsioni precedenti. L'accelerazione italiana nel 2022 è legata al miglioramento del turismo e dell'attività industriale. L'Italia è l'unico paese del G7 per il quale vengono riviste al rialzo le stime 2022, anno in cui è attesa crescere più di Germania e Francia.
Il dl Aiuti è il primo e più urgente tra i provvedimenti rimasti in sospeso nell'agenda di fine mandato del Governo uscente. Il decreto, con al suo interno diverse misure, mira ad arginare il peso dell'inflazione e del caro energia che gravano su famiglie e imprese. Si va dai crediti d'imposta per le imprese, al bonus sociale di 200 sulle bollette, ma anche il taglio degli oneri di sistema. Si ragiona poi sul taglio all'Iva sui beni di prima necessita' (pane, pasta, latte, olio di oliva) ora sottoposti all'aliquota del 4% e il dimezzamento dell'aliquota del 10% su altri generi alimentari, come carne, pesce e uova.
Sul dl Aiuti prosegue il confronto con le parti sociali. Draghi ha ribadito la volontà di coinvolgere tutti in questa fase di emergenza, per fronteggiare la flessione dell'economia e una stagione autunnale che si attende molto complessa. Martedì mattina il premier ha incontrato a Palazzo Chigi i vertici di Coldiretti, Confagricoltura, Confartigianato, Cna, Confimi, Casartigiani, Confapi. Arrivato da parte delle Categorie apprezzamento al presidente del Consiglio ”per il ruolo efficace che ha avuto e per aver tenuto alti i colori del nostro Paese e di tutta l'opera impeccabile che ha connotato il suo lavoro e dei ministri che hanno lavorato con lui”. Da parte sua il premier ha assicurato: ”Le attività del Governo non si fermano, l’Esecutivo ha ancora tanto da fare sempre nel perimetro delle funzioni che gli competono in questa fase”. Mercoledì mattina sarà la volta dei sindacati.
La Cisl “chiede al governo e al Parlamento di provvedere, nel più breve tempo possibile, a dare risposte forti di sostegno contro il carovita che sta erodendo i redditi e i risparmi delle fasce più deboli, evitando che misure essenziali, in presenza di un disagio sociale crescente, diventino vessilli da utilizzare nell'agone elettorale”. È quanto afferma il documento finale approvato all'unanimità dal Consiglio generale della Cisl, dopo la relazione del segretario generale Sbarra. “Gli effetti della guerra in Ucraina, la perdurante pandemia, la durissima inflazione con la conseguente perdita di potere d'acquisto di lavoratori e pensionati, non consentono 'vuoti decisionali'. Rispondere a queste priorità e urgenze è da considerare a tutti gli effetti parte integrante e fondamentale nel disbrigo degli affari correnti”, sostiene il Consiglio generale della Cisl, che pertanto lancia “un appello alla responsabilità e chiede a tutti i gruppi parlamentari, ai partiti, alle altre organizzazioni di rappresentanza, di sostenere già dai prossimi giorni un’agenda sociale che è patrimonio negoziato, conquistato e condiviso dalle forze sociali autonome e riformiste” e che “risponde ai reali bisogni del Paese”.
Nel pomeriggio di mercoledì a Palazzo Chigi sono attesi Confesercenti, Confcommercio, Federdistribuzione, Alleanza Cooperative, Federterziario, Confservizi, Confetra.
Giampiero Guadagni