Scatta martedì il taglio di 25 centesimi delle accise sulla benzina fino ad aprile. Servirà qualche giorno in più, invece, per l'arrivo del “decreto Ucraina” con tutte le altre norme approvate venerdì sera dal Consiglio dei ministri: bonus sociale allargato a 5,2 milioni di famiglie, che pagheranno luce e gas come l'estate scorsa; bollette a rate e crediti d'imposta per le imprese. Golden power rafforzato. Il premier Draghi tiene fede all'impegno ad “intervenire subito”: un intervento da 4,4 miliardi per difendere il potere di acquisto delle famiglie e il tessuto imprenditoriale, soprattutto quello più esposto con Russia e Ucraina. E lo fa senza mettere mano quasi alle risorse pubbliche ma tassando del 10% gli extraprofitti delle società energetiche.
Nel decreto ci sono dunque anche buoni carburante che i lavoratori ricevono dai datori di lavoro, che fino a 200 euro diventano esentasse e un ventaglio di interventi che spazia dagli aiuti per le bollette a quelli per l'agricoltura, fino al nuovo pacchetto di interventi per l'accoglienza dei profughi con un piano per l'assistenza fino a 75mila ucraini che scappano dalla guerra. Per contenere i rincari di luce e gas oltre all'aumento del tetto Isee per il bonus sociale per le famiglie - che passa da 8 a 12 mila euro - ci sono anche le misure per le imprese, dalla possibilità di rateizzare in 24 mesi i consumi di maggio e giugno al credito d'imposta per l'acquisto di energia anche per il secondo trimestre. Sui rincari, in generale, vigilerà mr Prezzi - ma anche l'Arera - che avrà più poteri e potrà infliggere multe fino a 5mila euro a chi non saprà motivare gli aumenti. Vanno sanzionate le speculazioni, sottolinea Draghi perché la situazione “è di sicurezza nazionale, di emergenza" e "non sono più tollerabili". Passa una garanzia Sace per l'ex Ilva, e Draghi annuncia ulteriori misure per l'acciaio nazionale nelle prossime settimane. Mentre rimane sotto la lente, per verificare la compatibilità Ue, una norma sul controllo delle esportazioni fuori dai confini comunitari. Per proteggere l'occupazione il decreto stanzia 150 milioni per finanziare la Cig in deroga per le industrie in difficoltà che abbiano finito gli ammortizzatori ordinari. Arriva poi il taglio dei pedaggi per l'autotrasporto per 20 milioni - come da accordo con le categorie che ha sventato il fermo di camion e tir - e 195 milioni per il sostegno di pesca e agricoltura. Mano tesa anche al turismo, con un credito d'imposta che coprirà il 50% della seconda rata Imu per alberghi, fiere, terme e parchi tematici.
I nuovi provvedimenti per arginare l'aumento dei costi energetici ed estendere le protezioni sociali ” sono doverosi ma ancora insufficienti”. Lo afferma il segretario generale della Cisl Sbarra, per il quale ”è giusto aver tassato gli extra profitti delle aziende energetiche per garantire la riduzione delle accise sul prezzo della benzina ed aver utilizzato anche parte del gettito Iva per allargare la fascia protetta dal bonus sociale. Tuttavia l'aliquota che si applica ad aziende che stanno speculando sulla sofferenza di lavoratori, pensionati e imprese è davvero troppo bassa. Bisogna fare di più, alzando il prelievo, redistribuendo tutte le entrate extra, mettendo in campo una nuova politica dei redditi qualificata da un confronto stabile e strutturato tra il governo, le imprese ed il sindacato. Sullo sfondo resta poi indispensabile l'avvio di una nuova strategia energetica”. Quanto alle misure di protezione sociale introdotte dal decreto ”importanti le 26 settimane di cig deliberate per le aziende che hanno esaurito i limiti massimi di durata. La misura deve dare respiro soprattutto ai settori industriali in difficoltà per l'approvvigionamento energetico o di componenti essenziali per le produzioni come i semi-conduttori. Anche qui chiediamo al Governo uno sforzo in più, prorogando anche la norma del Sostegni-ter in scadenza al 31 marzo che consente alle aziende di utilizzare gli ammortizzatori senza pagare il contributo addizionale, valutando il necessario ampliamento ad altri settori”. Anche per il leader della Uil Bombardieri ”la tassa sugli extraprofitti è nella giusta direzione, ma servirebbe più coraggio e magari l'estensione del prelievo anche alle altre multinazionali”.
La tassa sugli extraprofitti viene criticata anche dalle imprese, ma da una visuale diametralmente opposta. Ad usare toni particolarmente critici è Confindustria che punta l’indice contro ”l'indisponibilità ad un taglio strutturale delle accise sui carburanti”, ma anche verso la non immediata applicabilità della rateizzazione delle bollette per gli imprese e verso il prelievo degli extraprofitti sugli operatori che ”rischia di incorrere in rilievi costituzionali”. Secondo Viale dell’Astronomia ”tutt'altro sarebbe stato un tetto nazionale al prezzo del gas”. Un tema questo che il Governo ha però posto a livello di Consiglio Europeo.
Giampiero Guadagni