Mercoledì 5 febbraio 2025, ore 7:10

Economia 

Attuazione del Pnrr, scontro politico 

Sul Pnrr ”i tempi sono stretti non si possono fare pause, ma non ci sono ritardi: Raffaele Fitto ha fatto un grandissimo lavoro, dobbiamo continuare su questa strada”. Lo afferma Tommaso Foti, neo ministro per gli Affari europei, le Politiche di Coesione e appunto l’attuazione del Pnrr (mentre le deleghe per il Sud le ha tenute per sé la premier Meloni). Al contrario, per le opposizioni, Fitto lascia la pesante eredità di un ritardo enorme nella spesa dei fondi del Pnrr.
Dall’ultima Cabina di regia è emerso che il ritmo di spesa delle risorse arrivate dal Pnrr è aumentato. Gli ultimi dati indicano un ammontare di 59 miliardi di euro, con un incremento di circa 17 miliardi nel corso dei primi 10 mesi dell'anno. A fine anno l'incremento dovrebbe risultare di 22 miliardi portando la spesa complessiva a quota 64 miliardi. Con l'ultima rata, ottenuta da qualche giorno, di 8,7 miliardi salgono a 122 miliardi i finanziamenti ottenuti, pari al 63% dei 194,4 miliardi della dotazione complessiva assegnata all'Italia. La premier Meloni ha fatto sapere che ora si sta lavorando alla rendicontazione degli obiettivi della settima rata, che vale 18,2 miliardi, per inviare la richiesta di pagamento entro la fine dell'anno. La settima rata prevede sessantasette obiettivi (35 milestone e 32 target): il rafforzamento della flotta di autobus e di treni a emissioni zero per il trasporto regionale, dei nodi metropolitani e dei principali collegamenti nazionali, la riqualificazione di molte stazioni ferroviarie, gli interventi per la cybersicurezza, la modernizzazione e l'implementazione delle infrastrutture di trasmissione dell'energia elettrica, gli investimenti per una migliore gestione delle risorse idriche, il conferimento di 55.000 borse di studio agli studenti meritevoli meno abbienti e di 7.200 borse di dottorato, l'attivazione di 480 Centrali Operative Territoriali in materia di salute pubblica. Tra le riforme strategiche la legge sulla concorrenza, il completamento delle misure per velocizzare i pagamenti della Pubblica Amministrazione, la revisione del servizio civile universale per agevolare la partecipazione dei giovani e il provvedimento sulle rinnovabili, approvato recentemente dal Consiglio dei ministri, con l'obiettivo di semplificare i procedimenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, in coerenza con gli obiettivi della nuova missione REPowerEU del Pnrr dell'Italia.
Intanto un report della Bce spiega che gli effetti del Pnrr sul livello del Pil dell'Italia e della Spagna, i due principali beneficiari degli aiuti europei, sono ”significativamente più ampi” rispetto agli altri Paesi, e aumenterebbero il livello del Pil significativamente dell'1,3%-1,9% e dell'1,2%-1,7% al 2026. Altrettanto rilevanti gli effetti sulla riduzione del debito, stimato - sia per l'Italia sia per la Spagna - a circa 7-8 punti percentuali entro il 2031. Lo studio si sofferma sul Pnrr italiano, il cui monitoraggio ”mostra che l'Italia ha fatto significativi progressi nell'esecuzione dei lavori pubblici” con un aumento, fra il primo trimestre 2023 e il secondo trimestre 2024, da meno del 10% a oltre il 35% degli appalti che hanno dato luogo ad apertura dei lavori, arrivando a un livello che ”corrisponde a oltre la metà dell'ammontare già appaltato, indicando che gli appalti maggiori sono entrati nella fase esecutiva”. In termini di progressi dei lavori, secondo lo studio ”il 18% dei progetti è stato completato” anche se dei lavori di costruzione avviati ”circa due terzi sono a rischio di ritardi sulla tempistica programmata”. Secondo lo studio della Bce, della quota inizialmente destinata all'Italia, pari a 191,5 miliardi, ”l'Italia ha già completato 269 milestone e target a giugno 2024, incluse rilevanti misure di riforma”.
Giampiero Guadagni

( 3 dicembre 2024 )

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