Fino all'ultimo il testo è cambiato e alla fine è arrivata l'intesa con i sindacati sugli appalti, con le Regioni sulla governance e con tutti i partiti della maggioranza. Tra le novità il dimezzamento dei tempi per la valutazione di impatto ambientale dei progetti del Pnrr e delle opere collegate: in caso di ritardo scatteranno rimborsi. Salta l'estensione del Superbonus agli alberghi, ma arriva per gli ospedali. Scompare il bollo per i certificati digitali.
Viene imposta una soglia del 30% di assunzione di giovani under36 e donne per le aziende che vogliano accedere ai bandi del piano. L'assunzione di 350 tecnici per la governance viene rinviata al decreto sulla Pa atteso la prossima settimana.
Non c'è più, per gli appalti, la regola del massimo ribasso prevista dalle bozze iniziali. E cambia il subappalto: fino al 31 ottobre la soglia degli appalti sale dal 40 al 50%, poi dal primo novembre
cambia il criterio, per allinearsi alle normative europee. Viene eliminata ogni soglia ma le stazioni appaltanti indicheranno i lavori che non si potranno subappaltare, inoltre - come chiesto dai sindacati - il contraente principale e il subappaltatore sono responsabili in solido. C'è inoltre l'aggiunta di normeinnovative, sottolineano a Palazzo Chigi, per tutelare lavoratori e legalità. Il subappaltatore dovrà garantire gli stessi standard qualitativi previsti nel contratto di appalto e riconoscere ai lavoratori lo stesso trattamento economico e normativo che avrebbe garantito il contraente principale, incluso il contratto collettivo nazionale. Le stazioni appaltanti devono inoltre assicurare una più intensa tutela della sicurezza e prevenire il rischio di infiltrazioni.
La governance del piano pone al centro Palazzo Chigi, con la cabina di regia e la segreteria tecnica che durerà fino al 2026 (anche oltre la durata del Governo), e il ministero dell'Economia. Ma saranno coinvolte anche le parti sociali.
Soddisfatti i sindacati. Osserva il segretario generale della Cisl Sbarra: “Il decreto contiene gran parte delle modifiche richieste dalle organizzazioni sindacali ed in particolare dalla Cisl, a partire dallo stralcio delle norme sul massimo ribasso ed il potenziamento nel subappalto delle garanzie e delle tutele dei lavoratori, garantendo uguale trattamento economico e normativo delle imprese aggiudicatrici, la congruità e le responsabilità in solido estese al subappaltatore, e nuove norme sulla trasparenza contro il lavoro nero ed irregolare”. Inoltre “è stata ribadita la riduzione delle stazioni appaltanti a partire dal 1 novembre 2021, sulle quali continuiamo a chiedere una qualificazione, incrementi di personale e la conseguente formazione”. La Cisl si riserva un giudizio più articolato quando il testo sarà definitivo ma “si tratta di un giusta mediazione frutto dell'azione di mobilitazione del sindacato di queste giornate, che proseguirà ancora per ottenere una svolta sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei cantieri ed in tutti i luoghi di lavoro, come abbiamo ribadito venerdì mattina nella manifestazione unitaria a Piazza Montecitorio”.
Giampiero Guadagni