A novembre 2024, rispetto al mese precedente, il numero di occupati cala lievemente (-13mila unità), attestandosi a 24 milioni 65mila. La diminuzione coinvolge solamente i dipendenti a termine, che scendono a 2 milioni 652mila; aumentano invece i dipendenti permanenti, che salgono a 16 milioni 264mila, e sono sostanzialmente stabili gli autonomi, pari a 5 milioni 149mila. L'occupazione è in crescita rispetto a novembre 2023 (+328mila occupati) per l'aumento dei dipendenti permanenti (+500mila) e degli autonomi (+108mila), a fronte del calo dei dipendenti a termine (-280mila). Su base mensile, il tasso di occupazione è stabile al 62,4%. Il calo dell'occupazione (-0,1%, pari a-13mila unità) coinvolge gli uomini, i dipendenti a termine e i 15-34enni; l'occupazione è invece in crescita tra le donne, i dipendenti permanenti e chi ha almeno 35 anni di età, rimanendo sostanzialmente stabile tra gli autonomi.
Sempre l’Istat fa sapere che nella media 2024, la crescita tendenziale dei prezzi al consumo si attesta all'1%, in forte calo rispetto al +5,7% del 2023. La netta attenuazione dell'inflazione nell'anno appena concluso è per lo più imputabile alla marcata discesa dei prezzi dei Beni energetici (-10,1% da +1,2% del 2023). Anche nel settore alimentare si assiste a un rapido ridimensionamento della dinamica dei prezzi (+2,3% da +9,8%) che tuttavia resta ben al di sopra del tasso di inflazione. Nel 2024, l'inflazione di fondo si ferma a +2% (da +5,1% del 2023). A dicembre, il trascinamento dell'inflazione al 2025 è +0,3%. Nel mese di dicembre 2024 l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività, al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e dell'1,3% su base annua, come nel mese precedente. Tale dinamica sintetizza l'andamento dei prezzi dei beni, che complessivamente registrano la medesima variazione tendenziale registrata a novembre (a +0,2%; nullo il congiunturale), e dei servizi (da +2,8% a +2,6%; +0,2% da novembre); il differenziale inflazionistico tra questi ultimi e i prezzi dei beni scende a 2,4 punti percentuali (dai +2,6 di novembre). L'evoluzione dei prezzi dei beni riflette, in primo luogo, quella dei Beni energetici, che riducono la loro flessione (da-5,5% a -2,9%; +0,4% il congiunturale), a causa di entrambe le componenti di questo aggregato. In particolare, i prezzi dei Beni energetici non regolamentati registrano una flessione meno ampia (da -6,6% a -4,2%; +0,3% su base mensile), dovuta ai prezzi del Gasolio per mezzi di trasporto (da -9,6% a -5,2%; +1,0% il congiunturale), del Gasolio per riscaldamento (da -10,1% a -6,7%; +0,7% su novembre), della Benzina (da -4,2% a -1,4%; nullo il congiunturale) e, in misura inferiore, a quelli dell'Energia elettrica mercato libero (da -13,2% a-12,0%; +0,4% da novembre). Al contrario, i prezzi del Gas di città e gas naturale mercato libero accentuano la loro flessione (da -2,5% a -3,1%; -0,1% su base mensile). Per quanto concerne la componente regolamentata, l'accelerazione tendenziale dei prezzi (da +7,4% a +11,9%; +0,8% sul mese) è essenzialmente influenzata dal rilevante aumento del ritmo di crescita a perimetro annuo del Gas di città e gas naturale mercato tutelato (da +18,9% a +28,8%; +1,3% l'aumento mensile). I prezzi dell'Energia elettrica mercato tutelato, invece, continuano a rimanere stabili (a -7,8%; nullo il congiunturale). Il comparto dei Beni alimentari mostra nel complesso un profilo tendenziale in decelerazione (da +2,6% a +2,1%; -0,2% dal mese precedente). Più in dettaglio, i prezzi degli Alimentari lavorati aumentano il loro ritmo di crescita su base annua (da +1,9% a +2,0%), con un congiunturale nullo. Al contrario, i prezzi degli Alimentari non lavorati registrano un deciso affievolimento della velocità di crescita (da +3,8% a +2,5%; -0,6% la variazione su base mensile), imputabile alla decelerazione sia ai prezzi di Frutta fresca o refrigerata (da +2,7% a +2,3%; -0,4% da novembre) sia di quelli dei Vegetali freschi o refrigerati diversi dalle patate (da +10,9% a +3,8% -3,4% il congiunturale). Nel comparto dei servizi, il ritmo di crescita su base annua dei prezzi diminuisce lievemente (da +2,8% a +2,6%; +0,2% sul mese). A un maggiore livello di dettaglio, decelerano i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,7% a +3,1%; -0,2% sul mese), a causa soprattutto di quelli dei Pacchetti vacanza (da +9,6% a +4,7%), nonostante il rilevante aumento congiunturale (+10,0%), e di quelli dei Servizi di alloggio (da +5,3% +2,5%; -2,9% da novembre). I prezzi dei Servizi relativi ai trasporti mostrano un lieve aumento del loro ritmo di crescita su base annua (da +3,5% a +3,6%; +1,4% su base mensile) che sintetizza, da un lato l'accelerazione dei prezzi del Trasporto marittimo e per vie d'acqua interne (da +8,0% a +11,1%; +3% da novembre) e, dall'altro, il rallentamento di quelli del Trasporto passeggeri su rotaia (da +3,9% a +1,8%; +0,2% da mese).
A dicembre, il ritmo di crescita su base annua dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, il cosiddetto carrello della spesa, si attenua (da +2,3% a +1,9%), mentre aumenta quello dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +1,6% a +1,8%). Nel 2024, commenta l'Istat, "Nel settore alimentare si assiste a un rapido ridimensionamento della dinamica dei prezzi (+2,3% da +9,8%) che tuttavia resta ben al di sopra del tasso di inflazione".
Giampiero Guadagni