”Tarantelli - ha aggiunto Sbarra - sosteneva con convinzione il metodo concertativo che spostava peso e sovranità sulla contrattazione e su una maggiore responsabilità delle parti sociali nelle scelte di politica economica. Per lui serviva un sindacato associativo, riformista, contrattualista, pragmatico, autonomo dalla politica, partecipativo. Da qui la scelta di lavorare a fianco della Cisl, pronta ad accogliere le sue idee”. Per il numero uno di via Po ”la strada della corresponsabilità resta l'unica politica in grado di produrre frutti e di cui il Paese avrebbe estremo bisogno. È per questo che sfidiamo il Governo e i nostri interlocutori sociali, a convergere in un perimetro comune di impegno e di obiettivi condivisi recuperando il tempo perso in tanti anni di muro contro muro che hanno bloccato coesione, competitività, investimenti, retribuzioni e sostenibilità”.
Una lezione, quella di Tarantelli, che va trasferita ai più giovani. Ecco il senso dell’archivio digitale degli scritti dell'economista curato dalla Fondazione Tarantelli. Fa sapere il presidente Emmanuele Massagli: ”Lanciamo una prima versione dell’archivio, diviso in varie sezioni tematiche. L’archivio contiene tutti gli scritti di Tarantelli, incluse le monografie, i saggi, gli articoli divulgativi, gli editoriali. Abbiamo deciso di realizzare l’archivio per tre motivi: far conoscere ai giovani la figura di Tarantelli; rendere attuale il suo pensiero, dandone una lettura applicabile ai fenomeni sociali ed economici del presente; digitalizzare e rendere fruibile la sua filosofia, su temi cruciali quali la politica dei redditi e l'inflazione”.
Spiega Luca Tarntelli: ”È uno strumento che consultabile tramite il sito della Fondazione Tarantelli e nasce con l'obiettivo di mettere a disposizione di tutti il pensiero, le idee, gli scritti e le opere di mio padre. Il suo pensiero, per la prima volta, viene così digitalizzato e riorganizzato e di questo ne sono profondamente orgoglioso”.
Da parte sua il presidente del Cnel Renato Brunetta ha ricordato insieme a Tarantelli anche Massimo D'Antona e Marco Biagi: ”Tre amici, tre colleghi, tre persone straordinarie, eroi civili di un Paese che spesso dimentica. Eroi civili uccisi da assassini malati di cattiva ideologia, che erano contro i lavoratori e contro i diritti”. Alla base del decreto sulla scala mobile nel 1984 ”c’era un patto, che prevedeva politica dei redditi, dialogo sociale e responsabilizzazione delle parti sociali. Serviva un intervento più drastico per bloccare la spirale prezzi-salari e la base teorica fu quella di Tarantelli e Modigliani. Bisognava aggredire l'inflazione, che era nemica dei salari e quindi nemica dei lavoratori. Seguendo l'approccio di Tarantelli si aprì una nuova stagione. La politica dei redditi non fu più finalizzata al congelamento dei salari, un'impostazione dichiarata fallita dalla storia, ma fu indirizzata all'ottima distribuzione dei redditi per massimizzare la crescita e lo sviluppo”. Conclude Brunetta: ”L’attualità del pensiero di Tarantelli sta proprio in una politica dei redditi orientata alla crescita”.
Giampiero Guadagni