Venerdì 1 novembre 2024, ore 2:27

Mostre

Nel segno della bellezza

di MARIA LUCIA SARACENI

Restituire alla collettività un patrimonio culturale a lungo invisibile al grande pubblico, ricontestualizzando le opere in sedi museali. È l’obiettivo della mostra “SalvArti. Dalle confische alle collezioni pubbliche”, dal 16 ottobre al 21 novembre a Roma, alla Casa Museo Hendrik Christian Andersen. Una selezione di 25 opere d’arte contemporanea, appunto sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata.

L’iniziativa costituisce l’anteprima romana di una più ampia esposizione, programmata nei prossimi mesi al Palazzo Reale di Milano (2 dicembre 2024 - 26 gennaio 2025) e al Palazzo della Cultura di Reggio Calabria (8 febbraio 2025 - 27 aprile 2025). Ampio risalto al ruolo e all’impegno delle istituzioni coinvolte fra cui il Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio culturale e la Guardia di Finanza - nel lungo e virtuoso processo necessario per recuperarle e per verificarne l’autenticità e l’in -teresse culturale da parte del Ministero della Cultura, con il coinvolgimento di Segretariato regionale del Lazio, Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio (Servizio III Tutela del patrimonio storico, artistico e architettonico e Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Reggio Calabria e la Provincia di Vibo Valentia), Soprintendenza speciale Archeologia, belle arti e paesaggio di Roma, Direzione generale Musei, Direzione generale Creatività contemporanea.

“L’iniziativa - ha sottolineato in occasione della inaugurazione il Sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi - afferma la forza della legalità e con il suo percorso simbolico unisce l’Italia in un itinerario ideale che ribadisce l’u nità della nostra nazione nel segno della bellezza”.

“La mostra - ha commentato il Direttore generale Musei Massimo Osanna rappresenta una buona pratica sotto numerosi punti di vista, dalla valorizzazione del patrimonio culturale, anche quale strumento di promozione della legalità, alla collaborazione tra diverse istituzioni”.

Per il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro “impedire alle strutture criminali di disporre di ulteriori fonti di sostegno finanziario significa ostacolare la loro proliferazione nel tessuto economico e sociale, a tutela di una crescita sana della società”. Reggio Calabra, ha affermato il sindaco Giuseppe Falcomatà, “ha messo a disposizione la propria esperienza, connettendosi in questa brillante sinergia, che ci accompagnerà nei prossimi mesi attraverso un progetto espositivo a tappe che, siamo certi, sarà l’avvio di nuove ed importanti collaborazioni”. Milano, ha aggiunto l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi, “ha una lunga tradizione artistica e un costante impegno per la legalità”.

Dopo la mostra collettiva temporanea alcune opere saranno consegnate agli istituti museali di Milano (Pinacoteca di Brera Palazzo Citterio), Roma (Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea, Museo delle Civiltà e Istituto centrale per la grafica), Napoli (Castel Sant’Elmo e Museo del Novecento) e Cosenza (Galleria nazionale di Cosenza), mentre altre 22 opere, provenienti da Reggio Calabria, ritorneranno in sede dove sono esposte sin dal 2016 nelle collezioni permanenti del Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi” dalla Citta Metropolitana di Reggio Calabria, prima realtà museale interamente dedicata alla restituzione alla collettività di un patrimonio culturale confiscato alla criminalità organizzata.

La mostra presenta opere di grafica, pittura, scultura, installazioni e stampe fotografiche, ordinate secondo criteri cronologici e tematici, arricchiti da confronti che rappresentano l’eterogeneità delle correnti artistiche, degli artisti e delle tecniche utilizzate.

Tra le correnti artistiche rappresentate vi sono il gruppo “Novecento”, la Metafisica, con artisti come Mario Sironi e Carlo Carrà, la Transavanguardia di Sandro Chia, e la Nuova scuola Romana, insieme a esperienze come il New Dada, l’a strattismo geometrico e informale, l’arte murale di Keith Haring e il genere del libro d’ar tista. Il percorso consente di esplorare gli sviluppi dell’arte dalla seconda metà del Novecento fino ai primi anni 2000, con particolare attenzione all’evoluzione dei linguaggi artistici nel tempo: accanto alle opere di artisti storicizzati, come un piccolo bronzo di Arnaldo Pomodoro, si presentano anche ricerche contemporanee che affrontano temi sociali, come le stampe digitali di Al Malhi o i lavori di Michele Savini, realizzati con materiali inusuali come il chewing gum.

Le tre edizioni della mostra e i successivi allestimenti museali non solo ampliano le possibilità di valorizzazione e fruizione pubblica del patrimonio culturale contemporaneo, ma offrono un’opportunità per comunicare, in particolare alle giovani generazioni, i temi e i valori della legalità e della responsabilità civile delle istituzioni e dei cittadini.

( 30 ottobre 2024 )

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La mostra SalvArti. Dalle confische alle collezioni pubbliche, alla Casa Museo Hendrik Christian Andersen a Roma

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