Il legame fra Milano e l’acqua è strettissimo. Lo sfruttamento e la valorizzazione di questa preziosa risorsa naturale, anche attraverso importanti opere di ingegneria, ha favorito lo sviluppo e le fortune della città, sin dalle origini, a partire quindi dall’epoca romana. Lo testimonia la mostra “ Le vie dell’acqua a Mediolanum”, allestita presso il Civico Museo Archeologico ( www. museoarcheologicomilano. it, fino al 24 marzo 2024) e realizzata in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, con il contributo scientifico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Il percorso espositivo illustra i molteplici usi e sistemi di gestione dell’acqua in età antica, attraverso reperti e manufatti venuti alla luce anche grazie agli scavi compiuti negli ultimi anni.
All’abbondanza di acqua Milano deve, infatti, la propria fondazione, la crescita urbana, il fiorire di tante attività artigianali e l’esistenza di edifici monumentali realizzati e abbelliti con materiali pregiati e beni di lusso provenienti da territori lontani.
“ Questa preziosa mostra – osserva l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi – offre l'opportunità di approfondire la storia della città e di riflettere sulla centralità dell'acqua tra passato e presente.
Attraverso le testimonianze archeologiche esposte è possibile ripercorrere le tappe cruciali che hanno plasmato Milano per comprenderne meglio le origini e la fortuna. Al tempo stesso la mostra ci invita a guardare al futuro e a pensare a come costruire una Milano più sostenibile e attenta alle proprie risorse”.
L'esposizione comprende oltre 300 reperti in gran parte inediti, tra oggetti d’uso quotidiano e di pregio, quali sculture, gioielli, affreschi ed è accompagnata da un ricco apparato grafico e fotografico che illustra le progressive trasformazioni della città condotte parallelamente alla realizzazione di opere per la gestione delle risorse idriche. Il percorso è articolato secondo un ordine cronologico in sei sezioni e si snoda dalle più antiche attestazioni relative al controllo delle acque per arrivare alla tarda età imperiale, quando l’elezione di Milano a capitale dell’impero romano trasforma la città con la costruzione di imponenti edifici pubblici, tra le cui le Terme Erculee ( volute dall'imperatore Massimiano alla fine del III secolo d. C.) e l’ampliamento delle mura cittadine e del relativo fossato. Da segnalare gli approfondimenti sull’utilizzo dell’acqua nei contesti abitativi ( i giardini delle domus appartenenti a famiglie facoltose erano spesso arricchiti da fontane e vasche) e sulla sua sacralità, come elemento di purificazione diffuso nel mondo pagano e successivamente ereditato dalla cristianità, in particolare nei rituali, compresi quelli funerari.