I sindacati di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs accendono ancora una volta i riflettori sullo stallo (di oltre 40 mesi), delle trattative di rinnovo del contratto nazionale della vigilanza privata e servizi fiduciari. Il contratto, che interessa circa 70mila addetti, è scaduto dal 2015. Dopo le numerose iniziative di mobilitazione - l'ultima tornata con lo sciopero unitario dell'1 e del 2 agosto, differito al 6 settembre per gli addetti alla vigilanza nei siti aeroportuali - i negoziati, "restano al palo nonostante i molteplici tentativi di riavviare il confronto in un sistema che opera prevalentemente in regime di appalto e particolarmente esposto al dumping", sottolineano i sindacati in una nota congiunta.
In due missive trasmesse ai ministeri del Lavoro e dell'Interno, le tre sigle chiedono di "avviare un confronto in sede istituzionale finalizzato alla risoluzione della vertenza". I sindacati puntano il dito "contro le procedure di assegnazione delle gare di appalto indette da committenze centrali, regionali e locali, in cui il prezzo del servizio è persino inferiore al costo del salario".
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