Il rinnovo del contratto 2019-2021 dei dipendenti pubblici consentirà, a regime, di superare “gli aumenti della precedente tornata contrattuale”. Lo assicura la ministra della Pa, Dadone, che si impegna a “garantire un recupero di potere d’acquisto superiore all’indice Ipca, relativo all’inflazione”. “Il Governo compie, dunque, un grande sforzo”, sottolinea la ministra. Sul fronte degli organici, inoltre, la ministra Dadone annuncia che “tra un mese” potrebbe uscire “il decreto, concordato con gli enti locali, che prevede il superamento del turnover”, consentendo agli enti con budget di assumere anche oltre i limiti del ricambio, per rimpiazzare chi esce.
“Registriamo l'impegno del governo - commentano i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli, Michelangelo Librandi e Nicola Turco - ma le risorse investite non sono soddisfacenti. Gli stanziamenti in legge di Bilancio per il rinnovo del contratto non tengono conto del complesso di interventi necessari sul salario delle lavoratrici e dei lavoratori, così come sull'elemento perequativo e sull'indennità di vacanza contrattuale.
Non solo, come previsto dai passati contratti, c'è bisogno di accelerare e investire risorse sul nuovo sistema di classificazione del personale. Per riconoscere alle lavoratrici e ai lavoratori il giusto valore della loro professione”. Sostenere di aver garantito un recupero di potere d'acquisto superiore all'indice Ipca, aggiungono i sindacalisti, “non tiene conto dei prolungati anni di blocco della contrattazione e della strada ancora da fare per registrare un vero recupero dell'inflazione registrata”. Bene la volontà di continuare con il confronto con le parti sociali ma le risorse, ribadiscono i sindacati, restano “insoddisfacenti”.