È stata raggiunta nel pomeriggio di ieri, tra Fim, Fiom, Uilm e Unionmeccanica-Confapi, l'ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale delle piccole e medie imprese metalmeccaniche. Lo si legge in una nota congiunta secondo cui l'ipotesi di accordo, che sarà sottoposto al voto delle lavoratrici e dei lavoratori, prevede, fra l'altro, una tantum di 80 euro da corrispondere con la retribuzione del mese di ottobre 2017, l'introduzione di strumenti di welfare a decorrere dall'1 marzo 2018 per un valore di 150 euro e con decorrenza gennaio 2019 e gennaio 2020 sempre per un valore di 150 euro annui e l'avvio dell'assistenza sanitaria con decorrenza gennaio 2018 attraverso un contributo aziendale pari a 60 euro per ciascun lavoratore. Per la previdenza complementare (Fondapi) è previsto l'incremento della quota a carico delle imprese dello 0,20% dall'1 giugno 2018 e di un ulteriore 0,20% a decorrere dall'1 gennaio 2020, compresi i lavoratori apprendisti.
Infine, l'ipotesi di accordo prevede che in sede di stesura del testo contrattuale verranno riformulate, anche alla luce dei
cambiamenti normativi intervenuti, le normative contrattuali relative a apprendistato, mercato del lavoro, conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, orario di lavoro.
La validità del presente contratto, che avrà scadenza 31 ottobre 2020, è data dalla sottoscrizione delle Organizzazioni sindacali di categoria maggiormente rappresentative e dal voto certificato, anche segreto, delle lavoratrici e dei lavoratori interessati.
"Complimenti alla Fim Cisl per l'accordo unitario con Confapi che ben tutela i lavoratori delle Pmi metalmeccaniche. Un altro tassello importante? verso la costruzione di un nuovo sistema contrattuale innovativo". Lo scrive su twitter la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, commentando positivamente la firma dell'accordo per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro per le piccole e medie imprese dei settori della metalmeccanica ed installazione di impianti.