"La sigla di oggi - commentano i segretari generali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, Onofrio Rota, Stefano Mantegazza e Giovanni Mininni - è il sigillo a un lavoro che va avanti da oltre un anno; grande è stato l'impegno delle parti, dispiace per l'assenza di alcune associazioni ma auspichiamo che tutte aderiscano a questo rinnovo, che ora diventa ufficialmente il nuovo contratto collettivo nazionale dell'industria alimentare.
Il valore del rinnovo contrattuale è enorme, non solo per l'aumento salariale, ma anche per aver condiviso alcuni punti estremamente innovativi, come ad esempio la classificazione del personale, che andrà a definire le figure professionali future, la formazione, che viene rafforzata sotto tutti i punti di vista, anche con il coinvolgimento di università e istituti di ricerca, o il lavoro agile, che sarà finalmente normato garantendo più diritti e migliore gestione del personale".
"Ora inizia una nuova fase - concludono Rota, Mantegazza e Mininni - nella quale sarà determinante l'impegno di tutti per garantire la piena applicazione del contratto in tutte le imprese del settore. Un grande ringraziamento va a tutti coloro che hanno contributo alla riuscita di questo difficile rinnovo, in particolare ai lavoratori, che con grande partecipazione, serietà e passione, hanno saputo impreziosire la piattaforma contrattuale e condivere obiettivi, preoccupazioni, aspettative. Guardiamo positivamente già al prossimo rinnovo, consapevoli di avere forti radici per affrontare le sfide future".
Oggi più che mai - ha rilevato in più occasioni la Fai Cisl - la contrattazione deve leggere e riconoscere il valore del lavoro oltre che e promuovere le competenze di chi lavora, a partire dalle politiche attive, anche realizzando un apprendistato di primo livello, come avviene in tante parti d‘Europa, legando scuola e lavoro e andando oltre al tirocinio e la somministrazione. I lavoratori - conclude la Fai - chiedono a imprese e parti sociali di massimizzare i benefici di questo rinnovo, guardando già al prossimo da avviare nel 2023: le parti normative sono decisive per fare innovazione, ad esempio su welfare, ricambio generazionale, previdenza, guai dunque a concentrarci soltanto sugli aspetti salariali.