Ancora troppe distanze si registrano nella trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro dei metalmeccanici 2024/2027 ripresa giovedì dopo la pausa estiva. Diversi gli incontri che si sono svolti prima dell’estate tra i sindacati di categoria Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil e Federmeccanica-Assistal, che si sono conclusi con un nulla di fatto come questa volta. I nodi al pettine riguardano in particolare, gli aumenti salariali e la revisione dell’orario di lavorativo. Una piattaforma, quella presentata dai sindacati, che, come dicono , intende rappresentare le esigenze del lavoro metalmeccanico e fornire risposte adeguate per rimettere al centro il lavoro industriale e investire nelle nuove generazioni.
Il rinnovo interessa oltre 1,5 milioni di lavoratori e di lavoratrici in 30 mila aziende che nel 2022 hanno prodotto l’8% del Pil italiano, rappresentano il 6,2% dell’occupazione e il 45% delle esportazioni del nostro Paese, mentre se si fa riferimento al solo settore manifatturiero, la metalmeccanica rappresenta quasi il 50% del valore aggiunto e il 44% dell’occupazione industriale. La richiesta economica dei sindacati inserita in piattaforma è, per il triennio 2024/2027, di 280 euro di aumento sui minimi contrattuali al livello C3 a cui si affianca la riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali, mantenendo inalterato il salario e il contrasto alla precarietà.
Al tavolo negoziale il direttore generale di Federmeccanica Stefano Franchi, ha illustrato i dati dell’indagine congiunturale di Federmeccanica presentata la scorsa settimana, evidenziando la situazione generale di rallentamento economico e produttivo del settore metalmeccanico. Sulla stessa linea il vice presidente di Assistal Angelo Carlini sulla crisi delle imprese soprattutto dovuto al costo dell’energia. Carlini ha però sottolineato anche la difficoltà da parte delle imprese nel trovare personale qualificato che rende le stesse scarsamente competitive.
Da parte sua il segretario generale della Fim Cisl Ferdinando Uliano ha ribadito che l’indagine di Federmeccanica non è lontana rispetto alle rilevazioni fatte anche dal sindacato sul settore metalmeccanico e soprattutto, sulla realtà che si vivono tutti i giorni nei luoghi di lavoro. “La nostra piattaforma - ha precisato Uliano - è stata impostata proprio rispetto alle difficoltà che già registravamo non solo a livello nazionale ma anche a livello europeo. La situazione internazionale che abbiamo davanti a noi tra guerre, riorganizzazione delle filiere produttive e nuove alleanze commerciali, crea un clima d’instabilità, preoccupante. Siamo davanti ad una nuova dimensione del mondo in cui servono scelte coraggiose, anche sul piano contrattuale”.
Uliano ha poi posto l’accento su tutti i temi della piattaforma sindacale, a partire da quello che più tiene distanti le parti, in particolare la parte economica che ha detto “è stata costruita dentro le dinamiche Ipca ed ex-post del precedente contratto e dentro una dimensione di miglioramento e innovazione organizzativa nei processi di trasformazione aziendale”. Uliano però, ha sottolineato come su molti altri temi presenti e centrali nella piattaforma sindacale, le posizioni sul tavolo negoziale, a partire dal tema della salute e sicurezza, politiche di genere, welfare, pur restando distanti le posizioni ci sono punti di contatto che possono aiutare il negoziato.
Su un altro tema centrale della piattaforma, come la sperimentazione della riduzione oraria, Uliano ha precisato come “i processi di grande trasformazione del lavoro impongono di ragionare e sperimentale una differente organizzazione del lavoro, dentro cui i recuperi di produttività dettati dalla tecnologia devono trovare nella riduzione dell’orario un loro sbocco. E’ indispensabile - conclude Uliano - che Federmeccanica e Assistal presentino una proposta migliore su tutti gli aspetti, in modo da garantire il proseguo di un negoziato in grado di giungere a conclusione in tempi brevi”. La trattativa è stata aggiornata al 10 ottobre.
Sara Martano