Roma, 10 mag. (askanews) - "La musica ha lo straordinario pregio di riuscire a parlare alla lingua di tutti, ma è una lingua che bisogna sapere e quindi l'ambizione è dare a ogni ragazzo del nostro Paese la possibilità di aprire uno spartito e seguire e se sono fortunati cantare. È chiaro che c'è un percorso, che dobbiamo irrobustire, per chi vuole fare della musica la vita, ma dobbiamo partire dall'idea di dare a tutti la possibilità di leggere uno spartito". Così il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, intervenendo alla presentazione della Settimana della Musica a scuola, partita ieri con la XXXIII Rassegna nazionale "La musica unisce la scuola", con il coinvolgimento degli studenti per condividere attività musicali e pratiche didattiche innovative sull'apprendimento della musica.
"È straordinariamente vera la capacità del suono come gioco, come capacità di giocare e giocarsi, rimettersi continuamente in gioco", ha spiegato Bianchi, per il qualche "oggi in Italia abbiamo una quantità di pratiche di comunità straordinarie, di scuole e licei musicali che stanno suturando anche quel buco che avevamo da quando abbiamo avuto la riforma dei conservatori. Il percorso e la filiera musicale non solo va rafforzata, ma va fatto come elemento fondante di tutta la scuola e di un territorio".
"Musica per tutti, ma non come un accessorio. La musica serve anche a pensare, a meditare e c'è molto bisogno di insegnare ai nostri ragazzi a farlo e non solo a loro. La musica unisce e c'è un bisogno straordinario oggi di unire, bisogna trovare il modo di unire nuovamente il Paese. Abbiamo migliaia di scuole, bellissime, con sperimentazioni favolose, ma dobbiamo trovare il modo di unirle e farle diventare patrimonio di tutti".
"Mi piacerebbe che fissassimo un giorno e un'ora in cui tutte le scuole d'Italia si mettessero a cantare insieme. Che sia anche il 19 settembre, quando riapriremo l'anno scolastico con il presidente della Repubblica. Dobbiamo cantare l'Inno d'Italia? Lo cantiamo tutti insieme", ha concluso il ministro.