Padova, 25 lug. (askanews) - I due anni di pandemia e poi la guerra e il balzo dell'inflazione stanno avendo un impatto significativo sulle risorse e il potere d'acquisto a disposizione della popolazione. Lo evidenzia Assindustria Venetocentro.
A distanza di un anno, il bilancio è pienamente positivo, con più di 9.000 spese effettuate da parte degli oltre 2.300 lavoratori beneficiari dei piani attivati. Il valore stimato è di 2 milioni di euro.
«Il nostro sistema economico sta affrontando una fase complessa, segnata dalla gestione di continue emergenze, dalla pandemia ai rialzi dei prezzi di energia, materie prime e noli a livelli mai visti fino alla guerra che sta ridisegnando le filiere e i mercati internazionali - sottolinea Alberto Zanatta, Presidente Vicario di Assindustria Venetocentro per le Relazioni Sindacali -. Nonostante questa situazione indubbiamente difficile, le imprese hanno aumentato l'importo welfare messo a disposizione per i loro collaboratori. 'Capitale umano' ha per gli imprenditori il significato di una responsabilità per fare sì che il lavoro diventi riferimento essenziale per la crescita umana e professionale delle persone, leva di benessere, sicurezza, opportunità. In tal senso il welfare diventa anche chiave di coesione sociale, di presenza attiva del mondo dell'impresa nella comunità di riferimento per superare lacerazioni e guardare ad un futuro sempre più sostenibile e inclusivo».
Assindustria Venetocentro ha attivato negli anni una forte azione di sensibilizzazione e di sostegno operativo alle aziende, soprattutto alle Pmi, per attivare gli strumenti di welfare aziendale nel territorio. Accanto al continuo supporto per predisporre correttamente i piani welfare, nell'aprile del 2021 ha siglato un accordo con la società benefit TreCuori, nata a Conegliano e operativa in tutta Italia. Attraverso questa partnership, le aziende associate ad Assindustria possono attivare un piano welfare "su misura".