Cernobbio, 2 apr. (askanews) - Fotografare lo status reale del concreto processo di cambiamento imposto da open banking e open finance: è l'obiettivo del lavoro promosso da The European House - Ambrosetti, Illimity e Fabrick, presentato a margine dei lavori del forum Ambrosetti. La ricerca, guidata da Salvatore Rossi, già direttore generale di Banca D'Italia, ha definito il concetto di Open Finance come un modello di innovazione in cui la capacità di scambiare dati tra diverse fonti e soggetti rende possibile la creazione di nuovi prodotti e servizi in ambito finanziario secondo un paradigma a piattaforma. L'81% degli attori intervistati ritiene il paradigma Open Finance la principale evoluzione del settore finanziario.
Gli ecosistemi a livello Ue hanno visto la nascita di 19 unicorni Fintech, con una valutazione complessiva di 101,8 miliardi di dollari. In particolare, l'ecosistema italiano può contare sulla crescita di Milano come principale hub d'innovazione del Paese anche in ambito Fintech, occupando il 61° posto nel ranking mondiale delle città Fintech (prima città italiana). Milano ospita oltre 10mila imprese finanziarie con 70mila occupati ed è la prima città italiana per numero di startup e Pmi innovative (2.688, pari al 19,2% del totale nel Paese).
In termini di adozione del modello a piattaforma, i risultati della survey testimoniano un importante livello di partecipazione degli attori Fintech a ecosistemi Open per lo sviluppo di nuove soluzioni finanziarie (61%) e la collaborazione delle banche con attori Fintech per lo sviluppo di nuovi prodotti (36%). Il 35% delle Fintech ha un modello di business disintermediato da un altro attore, rappresentato da una banca (nel 40% dei casi), da un attore non finanziario (29%) o da una Neobank (25%). Infine, il 43% delle Fintech si vede come parte integrante di un ecosistema di piattaforma nei prossimi tre anni.