I sindacati dei metalmeccanici hanno riunito ieri il coordinamento nazionale Fim, Fiom, Uilm, in video conference, e chiesto al Ministero dello Sviluppo economico di riprendere urgentemente il confronto con Whirlpool.
"La decisione di chiudere la fabbrica di Napoli - fanno sapere - non è difatti venuta meno, né più in generale è mutato il quadro di depauperamento delle attività italiane sia produttive sia di staff. Anzi la multinazionale ha preannunciato una importante comunicazione per la giornata di lunedì prossimo che temiamo possa addirittura aggravare la situazione e inasprire la vertenza. A Napoli abbiamo continue conferme della volontà di chiudere a fine ottobre, come la disdetta dei contratti di fornitura; a Caserta si attende il completamento delle promesse operazioni di reindustrializzazione, che scontano ritardi assai preoccupanti; a Siena l’emergenza ha paradossalmente comportato un aumento produttivo, che però si teme momentaneo e che comunque non ha ancora prodotto il superamento degli ammortizzatori sociali; a Melano vi è un ricorso crescente agli ammortizzatori sociali e non si è ancora risolta la delicata questione di allestimento di postazioni idonee a riassorbire i lavoratori con ridotte capacità lavorative; a Comunanza prosegue il ricorso ad ammortizzatori sociali con livelli produttivi assai preoccupanti; a Cassinetta si registrano cali di produzione che mettono a repentaglio l’occupazione di tanti lavoratori i quali attendono la stabilizzazione definitiva; negli enti direzionali e di ricerca proseguono, infine, i timori di ulteriori delocalizzazioni di funzioni e si hanno ancora lavoratori continuativamente collocati in cassa o solidarietà. Proprio la necessità di fare ricorso ad ammortizzatori sociali in quasi tutte le realtà del gruppo - ricordano le categorie metalmeccaniche - rende urgente il confronto, giacché la cassa speciale Covid-19 scadrà già a giugno.
A Whirlpool chiediamo di rispettare il piano industriale sottoscritto col sindacato a ottobre 2018, di desistere dalla decisione di chiudere Napoli e di rilanciare la presenza nel nostro Paese; al Governo chiediamo di garantire ammortizzatori sociali indispensabili per scongiurare i licenziamenti, nonché di adottare tutte le misure necessarie a sostenere la vertenza. Come sindacato non accetteremo tagli e chiusure, né vendite a soggetti inaffidabili che servono solo a camuffarle, ma lotteremo - concludono - per ottenere soluzioni concrete.
Martedì prossimo è già stato riconvocato il coordinamento nazionale per stabilire, eventualmente, quali iniziative sindacali attuare dopo le comunicazioni aziendali che arriveranno lunedì.