L’azienda spieghi le motivazioni per cui non vuole investire nel sito di Napoli - sollecitano i due leader sindacali. Nell’ultimo trimestre del 2020 il comparto dell’elettrodomestico ha avuto, infatti, risultati eccezionalmente positivi. Tutti stanno recuperando, anche i concorrenti, quindi ci sono i margini per fare ricerca e sviluppo di nuovi prodotti. L’Italia è un paese all’avanguardia e Napoli può diventare un laboratorio di prodotti che si caratterizzano per sostenibilità ambientale e di risparmio di consumo. Il Gruppo può permettersi per i prossimi due o tre anni di investire anche in un sito in perdita come accaduto per Fca a Pomigliano. Napoli ha anche un’importanza sociale da non trascurare. Il tavolo permanente istituito presso il Mise deve dare risposte occupazionali e produttive certe e stabili con la partecipazione di Whirlpool entro i prossimi due mesi. Lo dobbiamo ai 400 dipendenti di Napoli - concludono Furlan e Benaglia - ma anche a tutti i dipendenti del Gruppo”.
"Una scelta scellerata e ingiustificata che il governo, nonostante l'indubbia attenzione che ha dedicato alla vicenda, non è riuscito ad impedire". Tuonano i segretari generali di Cgil Cisl Uil Napoli, Walter Schiavella, Gianpiero Tipaldi e Giovanni Sgambati. "Quel che è più grave - sostengono - è che, al di là dell'impegno ribadito dal governo a costruire insieme soluzioni, non ci sono ad oggi prospettive concrete che diano senso a quell'impegno". "Cgil Cisl Uil di Napoli - continuano i sindacalisti - ribadiscono il pieno sostegno alla lotta dei lavoratori per esigere il rispetto degli accordi e garantire comunque la continuità produttiva al sito di Napoli, una città che non può permettersi di perdere neanche un posto di lavoro, tanto più in una fase così delicata a livello economico e sociale". Per questo lo sciopero generale di tutte le categorie produttive proclamato per il 5 novembre "sarà l'occasione - concludono Schiavella, Tipaldi e Sgambati - per ribadire che su questa battaglia Napoli non molla"