Tragica ripresa dopo il lockdown per la fabbrica Adler a Ottaviano, provincia di Napoli. Avevano quasi finito la giornata di lavoro e la messa a punto degli impianti quando c’è stata una forte esplosione vicino alla zona dei forni. Saranno ora le indagini in corso condotte dalla Procura di Nola ad appurare la dinamica dell’incendio che ha distrutto la fabbrica, causando la morte di un operaio, Vincenzo Lanza di 55 anni e il ferimento di altri due, di cui uno in gravissime condizioni. La fabbrica fa parte della Adler-Pelzer, gruppo manifatturiero italiano, leader internazionale nella progettazione, nello sviluppo e nella produzione di componenti e sistemi per l'industria del trasporto, con 64 stabilimenti produttivi in 23 Paesi, 12 centri di ricerca, di cui 4 in Italia e 15 mila dipendenti. Fondato nel 1956 a Ottaviano e guidato da Paolo Scudieri, la Adler-Pelzer è fornitore e partner tecnologico dei principali produttori mondiali nei settori dell'automotive e dell’aeronautica, tra cui Ferrari, Porsche, Audi, Rolls Royce,Augusta Westand, Boeing e Bombardier, con un fatturato è di oltre 1,5 miliardi di euro di cui il 10% in Italia e 90% all'estero. Al momento dell’incidente erano circa una settantina gli operai impiegati nelle operazione di manutenzione. "Ancora una tragedia sul lavoro in un momento non facile per la nostra regione". Il commento dei segretari generali della Cisl Campania e di Napoli Doriana Buonavita e Gianpiero Tipaldi che hanno espresso vicinanza ai familiari degli operai coinvolti in questa grave sciagura e a tutti i lavoratori.
"Purtroppo quella della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro è un tema sul quale non dobbiamo mai abbassare la guardia. Deve essere centrale nelle politiche e nelle azioni delle istituzioni, sia nel pubblico che nel privato soprattutto alla luce dei dati di infortuni gravi e mortali che non accennano a diminuire. Anzi, proprio nella giornata del Primo Maggio, quest’anno dedicata al lavoro in sicurezza per costruire il futuro, l’ennesima vittima, un operaio in Irpinia, ed ora questa tragedia, ci porta a ribadire che la prevenzione e la protezione sono indispensabili e devono essere condotte monitorando ogni luogo, attraverso l’azione sinergica e collaborativa delle diverse figure della prevenzione aziendale e territoriale. Specialmente ora che siamo all’inizio della Fase 2 bisogna non solo far applicare le regole, ma avere grande senso di responsabilità da parte di ognuno". E proprio il coordinamento degli interventi da mettere in campo per affrontare la graduale ripresa in sicurezza delle attività produttive e commerciali è stata al centro di una video conferenza tra il prefetto di Napoli, Marco Valentini e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil nei giorni scorsi. "Quella dell’azzeramento degli infortuni è una sfida che deve impegnarci tutti. I costi della mancata prevenzione sono ancora oggi altissimi, sia a livello economico sia in vite umane e questo non è più ammissibile. La tutela della sicurezza, della propria persona e di quella altrui, è un diritto ma prima ancora un dovere sociale".