Domenica 8 settembre 2024, ore 1:29

Sicurezza 

Strategia nazionale per fermare le stragi sul lavoro 

Gli ultimi dati gli ha forniti nei giorni scorsi l’Inail: nei primi cinque mesi del 2024 le denunce di infortunio sul lavoro sono state 251.132 (+2,1% rispetto a maggio 2023 e in diminuzione del 22,4% rispetto allo stesso periodo del 2022), con un aumento più rilevante per gli incidenti avvenuti nel tragitto casa-lavoro. Le denunce di infortunio con esito mortale sono state 369 (+3,1%).
”Dietro ai freddi numeri e alle statistiche ci sono volti, storie, famiglie, persone in carne ed ossa”, sottolinea la premier Meloni nel messaggio inviato giovedì in occasione della cerimonia alla Camera per le vittime degli incidenti sul lavoro. Assicura Meloni: ”La sicurezza sul lavoro è un tema che sta particolarmente a cuore a questo Governo, ed è una delle priorità di cui ci stiamo occupando di più fin dal nostro insediamento, anche nel confronto con le organizzazioni datoriali e sindacali. La strategia da seguire è quella di prevedere controlli molto più stringenti, pene più severe per chi non rispetta le norme sulla sicurezza sul lavoro e una sempre più diffusa cultura della prevenzione. La sicurezza non è un costo ma un diritto per ogni lavoratore”. In questi mesi, conclude la presidente del Consiglio, ”abbiamo disposto l'assunzione di 1.600 ispettori del lavoro in più, con l'obiettivo di raddoppiare il numero delle ispezioni durante il 2024”.
Mercoledì scorso, ha detto la ministra del Lavoro Calderone, ”c’è stata la più grande operazione di vigilanza mai effettuata nel nostro Paese in un sola giornata: 310 aziende agricole sono state ispezionate. Ad agire 1.200 ispettori e personale appartenenti all'arma dei carabinieri. Verificate più di 2.000 posizioni lavorative, riscontrate irregolarità per oltre il 66%”.
Da parte sua, il ministro della Giustizia Nordio afferma che per le morti sul lavoro ”la normativa penale è severa e sufficiente e se dovesse servire potrebbe essere aggravata. Le norme potrebbero essere più severe ma allo stesso tempo sappiamo che l'efficace deterrente è sempre molto limitata”.
Il presidente dell’Inps Fava annuncia, nuovi investimenti volti a rafforzare la funzione di vigilanza dell'Istituto. ”Il segno di attenzione a questa funzione strategica si concretizzerà in ulteriori investimenti, sia in termini di risorse umane, sia di maggiore coordinamento fra Ispettorato nazionale sul lavoro, Inps ed Inail, Carabinieri e Guardia di Finanza. Sforzi che mirano anche a evitare improprie duplicazioni di intervento nei confronti delle imprese, assicurando un'azione più efficiente e mirata”. Fava ha riferito che nel solo settore dell'agricoltura nel 2023 l'Inps ha annullato oltre 27.000 contratti irregolari, a fronte di 669 ispezioni nel settore agricolo. Nella vigilanza documentale sono stati 162.793 i controlli effettuati dall'istituto.
E il presidente dell’Inail D’Ascenzo rilancia: ”Noi vogliamo essere sempre più quelli che agiscono prima, in termini di prevenzione degli infortuni sul lavoro, non dopo”.
Da Matera il leader della Cisl Sbarra osserva: ”Dal ripertersi di incidenti sui luoghi di lavoro si esce con una grande strategia nazionale che bisogna concertare e condividere tra governo, sistema politico, associazioni datoriali e organizzazioni sindacali: noi dobbiamo fermare questa lunga scia di sangue che tocca tutti gli ambienti lavorativi nel pubblico e nel privato, in agricoltura in modo particolare attraverso lo sfruttamento, la schiavizzazione, la negazione di diritti e tutele, il caporalato”. La Cisl chiede alla ministra del Lavoro di riattivare il dialogo e il confronto. In questi mesi, ”anche per effetto della nostra mobilitazione, abbiamo negoziato e conquistato misure importanti. Ad esempio, l’impegno che il Governo ha assicurato per rafforzare verifiche, controlli, ispezioni nei luoghi di lavoro, ad assumere 766 ispettori e tecnici della prevenzione, ad attivare la misura della patente a crediti, ad utilizzare una parte importante dell'avanzo finanziario Inail per investire sulla qualità delle imprese, sulla formazione”.
Giampiero Guadagni

( 4 luglio 2024 )

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