Incalza il leader della Cisl Sbarra: “E' venuto il tempo che Stellantis presenti un serio progetto industriale e indichi chiaramente quali investimenti, quali nuovi modelli, quali garanzie sotto il profilo produttivo e occupazionale. Non si può tirare troppo la corda”. Nel primo semestre del 2024, aggiunge Sbarra, “la produzione di veicoli del gruppo si è ridotta del 25% rispetto al 2023. Si segnalano preoccupazioni in quasi tutti gli stabilimenti italiani, in alcuni dei quali sta scadendo la cassa integrazione e se non si interviene con norme legislative finalizzate a prorogare, nel 2025 rischiamo di perdere circa 25 mila posti di lavoro”. In merito alla produzione di automobili in Italia “noi abbiamo detto che non abbiamo preclusioni circa la possibile idea che in Italia si avvicini un secondo produttore cinese o giapponese”. Ma attenzione, avverte Sbarra: “Chiunque arriva sicuramente porterà produzione, sicuramente ci aiuterà con qualche migliaio di nuovi occupati, ma Stellantis e l'indotto muovono circa 70.000 posti di lavoro. Ecco perché la multinazionale e lo stesso governo devono accelerare in queste settimane e dare seguito e coerenza a un impegno che hanno assunto entrambi con le organizzazioni sindacali, quello di firmare un protocollo d'intesa con impegni veri per quanto riguarda investimenti e tutela dell'occupazione”.
Giampiero Guadagni