In passato lo Stato è andato a rilento, ora le cose cambieranno. Così il Presidente del Consiglio Mario Draghi al termine della messa che si è tenuta ad Amatrice, 5 anni dopo il sisma. Erano le 3,36 del 24 agosto 2016 quando un terremoto di magnitudo 6 devasta Amatrice e altri 140 comuni nelle regioni del Centro Italia causando 303 morti e circa 40mila sfollati. “Se oggi sono qui è perché lo Stato vi è vicino - ha detto Draghi - . In passato è stato lento ma adesso la situazione è diversa: i lavori di ricostruzione stanno procedendo più velocemente. Sono oggi qui a portarvi fiducia e l’impegno del Governo”.
“Prendiamo atto delle parole del premier Draghi, che ha riconosciuto il grave ritardo della ricostruzione post-terremoto nell’Italia centrale - afferma il segretario generale della Filca Cisl Enzo Pelle -. È davvero arrivato il momento di dare una decisa accelerata ai tanti cantieri avviati, assicurando però non solo la qualità della ricostruzione, ma anche la qualità del lavoro, a tutela dei lavoratori edili impegnati. I soldi investiti devono essere spesi bene per fare rinascere il territorio e per dare l’esempio sulla corretta gestione dei fondi pubblici”.
Gli ultimi dati presentati ieri dal commissario straordinario per la ricostruzione del sisma Giovanni Legnini, parlano di oltre 5mila cantieri. “Il numero delle domande di ricostruzione è arrivato a 20.700 circa, con un incremento del 60% nell’ultimo anno - sottolinea Legnini -. Di questi 10.263 sono i decreti emanati, ovvero l’autorizzazione all’apertura dei cantieri e il finanziamento accordato: 2,7 miliardi di euro di impegno. Ad oggi abbiamo più di 5.500 cantieri aperti in tutto il cratere: 5mila gli interventi già conclusi con 12mila unità abitative restituite ai cittadini. Per dare un’idea dell’accelerazione che si è prodotta: nei primi 6 mesi di quest’anno - ribadisce Legnini - abbiamo decretato 3.300 cantieri, 550 al mese, che equivalgono a 25 al giorno. Un ritmo che finalmente da ritmo a questa ricostruzione”.
Negli ultimi anni inoltre sono stati sottoscritti protocolli importanti che hanno consentito di garantire la legalità e la regolarità nei cantieri, a forte rischio di infiltrazioni della criminalità viste le ingenti risorse destinate. “I protocolli - aggiunge il sindacalista della Filca - mirano a contrastare tutte le forme di illegalità, come il lavoro nero, il dumping contrattuale, i fenomeni infortunistici, garantendo sicurezza, lavoro, salute, sviluppo del territorio”. L’introduzione del badge di cantiere, ad esempio, consente di monitorare in tempo reale la presenza degli operai nei cantieri, con benefici sul fronte della sicurezza e della legalità.
“Oggi - continua Pelle - tutte le condizioni esistenti ci permettono di offrire precise garanzie per una ricostruzione trasparente e rapida, all’insegna della legalità nei cantieri e della sicurezza e della dignità dei lavoratori edili impegnati”. E conclude: “Insieme al Governo e a tutti i soggetti interessati dobbiamo fare uno sforzo per fare applicare tutte le misure in atto, garantendo così la qualità del lavoro e la sicurezza e la legalità, per una ricostruzione che rappresenti davvero un modello di spesa pubblica”.
Nel corso della commemorazione ad Amatrice, è stato anche affrontato il tema, da anni portato avanti dai familiari, della creazione di un fondo per le vittime degli eventi sismici, sul quale - è stato ricordato - c’è già una iniziativa parlamentare e che è anche all’attenzione del Governo.
Sara Martano