Da parte sua il segretario generale della Cisl Sbarra ricorda: “La vita e la salute sono innegoziabili. Ogni caduto, ogni malato, rappresenta una ferita che doveva essere evitata. Chiediamo con forza un Patto Nazionale su salute e sicurezza, un impegno condiviso tra governo, imprese e sindacati per garantire che ogni lavoratore torni a casa sano e salvo. Sempre. È il momento di investire in prevenzione, formazione e controlli più stringenti. Basta parole, basta cordoglio: servono azioni concrete”.
La ministra del Lavoro Calderone punta ad inserire in manovra una norma per “garantire a chi ha subito un infortunio sul lavoro e alle famiglie delle vittime di incidenti rendite più dignitose dal punto di vista economico e percepibili per un lasso di tempo più ampio”. Fa poi sapere Calderone: sono già 400mila le imprese che lavorano nei cantieri e che in meno di due settimane hanno chiesto la patente a punti e con questo strumento “è finito il tempo dei furbetti”. La Ministra ha annunciato anche un'azione ispettiva specifica che è in corso per “verificare quelli che sono gli attestati che vengono consegnati quando bisogna esibire la prova dell'avvenuta formazione sulla sicurezza”.
Sottolinea il presidente dell'Anmil Deandri: “Nonostante la grave recrudescenza del fenomeno infortunistico, ad oggi la sicurezza nei luoghi di lavoro non riceve la giusta considerazione, dovrebbe invece rappresentare una priorità”. Aggiunge Deandri: “Certo è che tre morti al giorno sul lavoro, ai quali però ci si dimentica di aggiungere i circa cinque decessi quotidiani per malattie professionali, sono cifre che sostanzialmente non cambiano rispetto anche a dieci anni fa, mentre la tutela delle vittime è ferma al 1965”. Senza considerare che non fanno parte di queste statistiche “gli appartenenti alle forze dell'ordine, le partite Iva e tutti i soggetti non assicurati dall'Inail”.
In occasione della Giornata, vengono rilanciati gli ultimi dati diffusi dall'Inail: nel periodo gennaio-agosto 2024 sono stati denunciati all'Istituto circa 387mila infortuni sul lavoro con un incremento dello 0,9% rispetto ai 383mila dello stesso periodo del 2023; i morti denunciati sono stati 680 in crescita del 3,5% rispetto agli otto mesi dell'anno scorso, quando ne erano stati registrati 657. Quanto alle malattie professionali, il numero delle denunce (circa 59mila) è aumentato del 21,3% (più di 10mila casi) rispetto ai primi otto mesi del 2023.
Giampiero Guadagni