Sicurezza nelle scuole, soprattutto sanitaria, vaccini al personale, interventi per rafforzare il trasporto pubblico, soluzioni al boom delle supplenze. I sindacati incalzano il Governo, sui vari fronti aperti della ”vertenza” scuola, e chiedono un confronto serio. Ad, oggi, sottolineano, ”autoreferenzialità e impazienza hanno contrassegnato le discussioni e le azioni sull’apertura delle scuole”.
La Cisl Scuola denuncia che i finanziamenti per implementare i trasporti ”sono stati approvati con molto ritardo, la burocrazia dei ministeri e quella delle regioni sono ancora alle prese con bandi e assegnazioni alle ditte, con esiti che non vedranno la luce in tempi brevi”. Le regioni virtuose come la Toscana apriranno i battenti al 50% per gli alunni della secondaria, ma ”con molte preoccupazioni e investimenti importanti (4 milioni dal bilancio regionale)”.
Sullo stato della scuola, a quatto mesi dall’avvio dell’anno scolastico, il sindacato cislino ha condotto anche un’indagine tra il personale. I dati confermano che sulle azioni messe in campo per preparare il ritorno a scuola il giudizio è ampiamente negativo: il 31,6% le considera per nulla efficaci, sono poco efficaci per il 51,2%, solo il 16,7% le ritiene efficaci. Si tratta in ogni caso di scelte (o non scelte), sottolinea Cisl Scuola, ”che vedono per lo più trascurate le reali e specifiche esigenze delle scuole, mentre è prevalente l’attenzione per le modalità di organizzazione di altri servizi esterni”: la pensa così il 61,6% degli intervistati, mentre il 34,2% ritiene che i reali bisogni della scuola abbiano avuto considerazione solo in parte.
Il sindacato invita il Governo a uscire dalla logica dell’emergenza, sottolineando ”che le discussioni e le decisioni assunte all'ultimo minuto difficilmente portano a soluzioni efficaci”.
Anche per questo la Cisl Scuola, con due lettere della segretaria generale Maddalena Gissi al Capo di Gabinetto del Ministero dell'Istruzione, sollecita l'avvio dei tavoli riguardanti la definizione del nuovo regolamento per le supplenze (come prevede il DL 126 del 2019) e le procedure abilitanti cui fa riferimento il decreto legge 22/2020, riguardo alla realizzazione di periodici percorsi abilitanti che garantiscano, anche in futuro, un percorso di accesso all'insegnamento caratterizzato da una formazione adeguata. A questo scopo, l’articolo 2 bis, inserito in sede di conversione del decreto, prevede l'attivazione di un Tavolo nazionale di confronto. Attivazione che diventa ancora più urgente, sottolinea il sindacato, ” alla luce dello stop imposto dalla pandemia al percorso abilitante straordinario per il quale gli interessati hanno prodotto domanda nel luglio scorso”. Al riguardo, la Cisl Scuola chiede di valutare ”anche eventuali modifiche della procedura di accesso al fine di consentirne l'attuazione senza ulteriori ritardi e nel più breve tempo possibile”.