Da parte sua la segretaria generale aggiunta della Cisl Daniela Fumarola ha chiesto si faccia luce sull’accaduto. ”Il Ministro ci ha garantito che ci sono già procedimenti in atto per individuare le responsabilità. Abbiamo anche ribadito di aver fatto nostre le parole del presidente della Repubblica e della condanna dell'episodio di Pisa da parte della nostra organizzazione”. Aggiunge Fumarola: ”Ai giovani bisogna assolutamente trasferire modelli e valori positivi, non violenti, perché non devono pensare che un diritto costituzionalmente previsto non possa essere esercitato”. Dunque, ”le responsabilità vanno individuate, chi ha sbagliato deve pagare per quelle ferite inferte ai ragazzi, per il nostro Paese. Le forze dell'ordine sono un presidio fondamentale, lavorano spesso in condizioni difficili e sotto organico, ma ci mettono passione, impegno e professionalità”. Necessaria allora una valutazione su ”come cercare di tutelare le persone che lavorano rinnovando contratti, mettendo a disposizione percorsi di formazione e riqualificazione, cercando di dotarli di strumenti che li mettono in condizione di lavorare serenamente”.
Gli accertamenti fatti sugli scontri di Pisa si sono concentrati sulla condotta della catena di comando in servizio venerdì scorso, in base all'analisi dei video già esaminati dai carabinieri. Al centro delle valutazioni dell'autorità giudiziaria c'è soprattutto questo aspetto, ossia di chi ha preso le decisioni e in particolare per capire chi abbia dato l'ordine di caricare con veemenza. Pur mantenendo il massimo riserbo sulla vicenda, da ambienti giudiziari trapela la volontà di procedere speditamente anche per ripristinare quanto prima un clima di serenità in città dopo le polemiche. Del resto sono stati proprio Cgil, Cisl e Uil a riferire che nell'incontro avuto sabato scorso in prefettura con prefetto, questore e sindaco, oltre ai comandanti di carabinieri e guardia di finanza, è stato lo stesso questore ad ammettere ”un problema di gestione della piazza, dal punto di vista organizzativo e operativo, a suo avviso causato dal fatto che non erano chiari gli obiettivi del corteo”.
E si guarda con preoccupazione ai prossimi eventi di piazza. Il rischio concreto è l'aumento delle tensioni e dei disordini, con il conflitto israelo-palestinese sempre caldo. Anche per questo al Dipartimento della pubblica sicurezza si ragiona su come abbassare la temperatura in strada. anzitutto a livello preventivo.
Giampiero Guadagni