Venerdì 22 novembre 2024, ore 8:18

Governo 

Recovery, parte il confronto 

Superato lo scoglio del voto di fiducia, la maggioranza guarda ora ai prossimi appuntamenti in Parlamento consapevole che le insidie maggiori si annidano nelle Commissioni, con Italia viva ago della bilancia. Il primo banco di prova è il Recovery plan: sull’approvazione in Aula non ci sono problemi, in quanto Iv ha garantito il suo sostegno e il centrodestra non dovrebbe mettersi di traverso. Ma a preoccupare è l'esame nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato, dove la prossima settimana partiranno le audizioni. Poi si dovrà stilare la Relazione, che potrebbe subire molte modifiche con le richieste di renziani e centrodestra.
C’è poi il quinto decreto Ristori: in Commissione senza i numeri di Iv, difficilmente la maggioranza potrà riuscire a blindare il testo.
Anche se ancora in fase embrionale (sono iniziate le audizioni) la riforma dell’Irpef (assegnata alla commissione Finanze della Camera guidata dal renziano Marattin) potrebbe rappresentare un duro banco di prova per la maggioranza alla luce dei numeri risicati. Un provvedimento che ha già subito i contraccolpi della crisi è il decreto Milleproroghe: all’esame delle commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera, ha subito uno stop (non è stato ancora fissato il termine per gli emendamenti). Il decreto, che scade il 1 marzo, contiene diverse norme: dallo stop agli sfratti, al congelamento della prescrizione dei contributi di previdenza e assistenza obbligatoria, alla proroga dello smart working.
Novità anche sul fronte sanità e appalti (molto caro a Iv). Anche in questo caso la maggioranza potrebbe rischiare di non riuscire ad arginare le richieste delle altre forze politiche. Infine, il capitolo riforme: da quella della giustizia civile e penale a quelle costituzionali fino alla legge elettorale, tra i temi più divisivi.
Ed è proprio sulla riforma della giustizia che la nuova maggioranza dovrà affrontare il primo, severo banco di prova: mercoledì 27 gennaio Camera e Senato voteranno la relazione del Ministro Bonafede. E già in vista di quel voto il premier Conte dovrà consolidare i propri numeri.
Ma i numeri davvero importanti restano quelli della pandemia e del lavoro.
Questa mattina inizia il confronto tra il premier e i sindacati su Recovery plan e ristori. Sottolinea la leader Cisl Furlan: ”Il Recovery è una occasione straordinaria di cambiare il Paese e in meglio ed è l’ultima di avere risorse così ingenti per far ripartire il Paese, l’economia, il lavoro, la giustizia sociale”. Serve allora una cabina di regia ”con la presenza anche delle parti sociali per monitorare i tempi e gli investimenti per l’attuazione dei progetti. Il piano non può essere fatto in stanze chiuse senza la partecipazione di chi rappresenta il lavoro”, aggiunge Furlan.
Per la numero uno di Via Po ”manca un ’progetto Paese’. La politica industriale è completamente assente, ci vogliono investimenti forti sulle infrastrutture ma soprattutto lo sblocco dei cantieri perché il tema infrastrutture è nodale anche per le imprese, per le filiere e per rilanciare l’economia reale. Siamo preoccupatissimi per tutte quelle grandi vertenze che negli ultimi 2-3 anni non hanno trovato soluzione”.

( 21 gennaio 2021 )

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