Il nuovo viadotto sarà in piedi entro l’anno. Così il premier Giuseppe Conte stamani a Genova dove sono cominciate le operazioni di demolizione del ponte Morandi non senza i primi ritardi.
“È un giorno importante, perché viene scandito un percorso che speriamo possa essere il più breve possibile - afferma Conte -. Ci eravamo impegnati a finire la ricostruzione entro fine 2019, ho parlato con le aziende e mi hanno assicurato che possiamo confidare sul fatto che entro l’anno il ponte sarà in piedi”, anche se “poi dovremo aspettare qualche altro mese. “L’importante - continua Conte - è che si proceda in maniera spedita, per dimostrare la nostra forza ed energia al mondo. Noi come governo, il commissario, gli enti locali, tutti stiamo facendo sistema e abbiamo lo stesso obiettivo”.
A 178 giorni dal 14 agosto, quando il viadotto genovese crollò inghiottendo 43 persone, arriva “un momento importante”, dice il presidente del Consiglio. “È il riscatto di Genova, della Liguria e dell’Italia” ha aggiunto arrivando sul cantiere. Mentre il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha confermato che “a inizio del 2020 il nuovo viadotto sarà inaugurato e percorribile”.
Il nuovo viadotto, disegnato da Renzo Piano, sarà realizzato dalla cordata Salini-Fincantieri-Italferr e secondo le stime effettuate, vedrà la sua apertura al traffico ad aprile 2020. Intanto ci sono i primi ritardi sui lavori di smantellamento e demolizione con il distacco del primo segmento di 40 metri che collega la pila 7 e la pila 8 del lato ovest. Lavori complessi e delicati per i quali è difficile stabilire tempistiche precise. Le aziende, che impiegano circa 40 lavoratori, andranno avanti per tutte le 24 ore con turni anche di notte.
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