Un vertice straordinario e informale ristretto sulla gestione dei migranti si terrà a Bruxelles domenica per preparare il Consiglio Europeo del 28 e 29 giugno prossimi. All’incontro è prevista la partecipazione dei leader di Italia, Francia, Germania, Spagna, Grecia, Bulgaria e Austria; più i rappresentanti delle istituzioni Ue. L'iniziativa ha creato qualche tensione con il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, che aveva rifiutato di convocare la riunione preparatoria, richiesta in particolare dalla Germania. Ieri Tusk era a Roma per un faccia a faccia con il premier italiano Conte che ha detto: ”E’ impensabile che l'Italia, in questo momento, possa farsi carico dei cosiddetti movimenti secondari che sono negli altri Paesi europei, specie dopo che in, più occasioni si è riconosciuto che il nostro Paese è quello più esposto ai flussi migratori”.
E in un question time alla Camera, il ministro delle Infrastrutture Toninelli ha provato a chiarire: dalla ricostruzione dei fatti relativi alla vicenda Aquarius ”emerge chiaramente che non vi è stato alcun atto formale di chiusura dei porti italiani, ma è stata raccolta la disponibilità manifestata all'apertura del porto di Valencia da parte del governo spagnolo”.
Intanto il rapporto annuale dell’Ocse sulle migrazioni sottolinea che ”nel 2017, 119 mila migranti sono arrivati in Italia per mare, il 34% in meno rispetto al 2016 e il 22% in meno rispetto al 2015”.
In un mondo globalizzato, che condivide processi economici e monetari di portata mondiale, ”il tema dell'accoglienza ai rifugiati non può essere di secondo piano”, afferma il Presidente dell'Anolf Nazionale, Mohamed Saady, in occasione della Giornata Internazionale del Rifugiato.
Da parte sua il capo dello Stato Mattarella sollecita la comunità internazionale e l’Unione Europea a compiere passi crescenti su questo terreno. E osserva: ”La Repubblica Italiana si conforma alle norme sancite dal diritto internazionale relative all'accoglienza di coloro che hanno diritto a protezione”.
Sul tema migranti nuovo intervento di Papa Francesco che in una intervista alla Reuters critica l'amministrazione americana sulla gestione soprattutto dei minori e dice di essere dalla parte dei vescovi Usa che hanno definito la separazione dei bambini dai genitori ”contraria ai valori cattolici” e ”immorale”.