Operazione storica per Mps-Monte dei Paschi di Siena che ha annunciato un'Offerta pubblica di scambio (Ops) volontaria e totalitaria su Mediobanca, valutando il gruppo milanese 13,3 miliardi di euro. Questa mossa prevede uno scambio di 2,3 azioni MPS di nuova emissione per ciascuna azione di Mediobanca. L'operazione, secondo le previsioni, si concluderà entro il terzo trimestre del 2025.
L'offerta di MPS coinvolge un intreccio di partecipazioni che tocca anche Generali, il colosso assicurativo di cui Mediobanca detiene circa il 13%. Tra i principali attori spiccano Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio, e l'imprenditore Francesco Caltagirone, entrambi azionisti di MPS, Mediobanca e Generali. I principali azionisti di Mps sono il Tesoro (11,7%), Delfin (9,9%) e Caltagirone (5%). In Mediobanca i pesi delle due famiglie sono ancor più rilevanti: il gruppo Del Vecchio è il primo azionista con il 19,81, e Caltagirone, oggi al 5,5%. Ma Delfin e Caltagirone compaiono nell'azionariato delle Generali. Mps prevede che un'assemblea dei soci convocata per il prossimo 17 aprile vari un aumento di capitale a servizio dell'operazione, che dovrebbe concludersi entro il terzo trimestre dell'anno. L'offerta è subordinata all'adesione del 66,67% del capitale. Un ruolo fondamentale sarà svolto da alcuni azionisti rilevanti, a partire dal governo che è, tramite il Mef, il primo azionista di Mps con circa l'11,7% del capitale. Luigi Lovaglio, amministratore delegato di MPS, ha già anticipato che dal ministero dell'Economia non è stato "posto alcun limite" al deal Mediobanca. Ma proprio Mediobanca non è dello stesso avviso giudicando l'operazione "non concordata", per cui si presuppone che metterà in campo un serie di azioni per ostacolare il progetto.
Lovaglio giudica l'operazione, invece, un "passo strategico fondamentale" per il rilancio della banca senese. "Lo Stato non deve fare il banchiere tanto è vero che noi abbiamo risanato Mps, ne stiamo uscendo e magari ne usciremo definitivamente in futuro - ha dichiarato il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. Questo governo ha dato fiducia ed autonomia ad un management che ha realizzato risultati eccezionali che ha un disegno e ha fatto una proposta di mercato. Se il mercato risponderà saremo contenti, se non lo farà ne prenderemo atto. Credo che sia assolutamente lineare, totalmente trasparente e nell'interesse dell'economia italiana".
" L’Ops rappresenta un potenziale ridisegno importante, storico, degli assetti della finanza italiana - rileva anche il segretario generale First Cisl, Riccardo Colombani. La strategia è chiara ed innovativa, almeno per il nostro Paese. L’operazione, infatti, è fondata sull’alta complementarietà dei business e sulle sinergie da ricavi. La combinazione dei business - dichiarata dall’Ad Lovaglio - è la naturale conseguenza della volontà di proteggere e valorizzare i due marchi storici della finanza italiana. Senza questi presupposti, i lavoratori potrebbero perdere fiducia nel progetto industriale che potrà realizzarsi solo con l’investimento qualitativo e quantitativo sull’occupazione. Peraltro - conclude Colombani - l’occupazione in Mediobanca negli ultimi cinque anni è cresciuta da 5.010 a 5.368 persone".
Ce.Au.