”I dati sull'occupazione registrano nel loro insieme una crescita significativa, anche i contratti a tempo indeterminato e il lavoro femminile. Ma le istituzioni ad ogni livello non si sentano appagate”, afferma il presidente della Repubblica Mattarella che dalla Calabria in vista del Primo maggio, ricorda i tanti problemi: disparità sociali e territoriali, avori precari e sottopagati, caporalato, morti sul lavoro (”mille in un anno è una tragedia inimmaginabile”). Sottolinea Mattarella: il Primo maggio ”è Festa del Lavoro, dunque della Repubblica, il lavoro è elemento base della nostra identità democratica”. Il lavoro ”è legato, in maniera indissolubile, alla persona, è libertà, non è una merce”.
Aggiunge il capo dello Stato: ”Nella storia repubblicana dal confronto tra istituzioni e parti sociali sono giunte spinte importanti per il progresso, per la definizione e la diffusione dei diritti, per l'ammodernamento delle stesse imprese. I corpi intermedi sono un elemento caratterizzante del disegno della nostra Costituzione e recano beneficio all'Italia. Il movimento sindacale - portatore di valori democratici - è interlocutore insopprimibile per lo sviluppo di una fruttuosa contrattazione collettiva, di settore e aziendale”.
E a proposito di confronto lunedì sera la premier Meloni insieme a metà Governo aveva presentato ai sindacati le novità su lavoro e fisco, contenute nel dl Coesione con il quale il Governo punta ad accelerare l'attuazione delle politiche di coesione che prevedono per l'Italia 75 miliardi di euro, di cui 43 miliardi di risorse europee.
In particolare, per il lavoro arrivano misure per sostenere l'occupazione dei giovani, delle donne e di alcune categorie di lavoratori svantaggiati: con la riduzione degli oneri contributivi per i nuovi assunti per due anni. Previste poi disposizioni ad hoc per favorire l'avvio di nuove attività distinte per il Centro-Nord e il Mezzogiorno. Inoltre, azioni per riqualificare i lavoratori di grandi imprese in crisi per favorire l'incrocio tra domanda e offerta di lavoro. Sul fronte fiscale, sarà erogata a gennaio 2025 un'indennità di 100 euro per i lavoratori dipendenti, con reddito complessivo non superiore a 28mila euro con coniuge e almeno un figlio a carico, oppure per le famiglie monogenitoriali con un unico figlio a carico.
Sbarra parla di ”provvedimento molto articolato e complesso. Alcune misure vanno nella direzione delle rivendicazioni che come Cisl abbiamo sempre avanzato in questi mesi. Condividiamo in particolare la riforma delle politiche di coesione; la forte integrazione tra fondi strutturali 21-27, Pnrr e altre risorse nazionali”. Nel complesso, sottolinea il leader della Cisl, si tratta di ”prime misure importanti ma occorre fare di più per aumentare i salari, rinnovare i contratti, tagliare le tasse anche al ceto medio, rafforzare la battaglia per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, cambiare le pensioni, rilanciare il Mezzogiorno”.
Giampiero Guadagni