Per il presidente della Conferenza delle Regioni e governatore del Friuli-Venezia Giulia, Fedriga, questi divari vanno superati ”realizzando una effettiva perequazione infrastrutturale, che unitamente a una definizione dei livelli essenziali delle prestazioni, deve rappresentare un elemento imprescindibile anche nella ricerca di forme di governo del territorio avanzato”. Per Fedriga ”l’autonomia può rappresentare per tutte le Regioni un'opportunità per un autogoverno responsabile del proprio sviluppo”.
Scettico il governatore della Puglia Emiliano, che in una intervista alla Stampa afferma che ”l’autonomia differenziata non deve tradursi in una differenza di diritti e servizi per i cittadini. Il percorso è lungo e complesso: senza la definizione dei Lep e dei settori in cui sono applicabili, senza una quantità adeguata di risorse, distribuite con equità, la differenziazione delle competenze rischia di minare la coesione del Paese e i diritti delle persone”.
Da parte sua, in altra sede, il direttore dello Svimez Bianchi afferma che ” nella ripresa post-Covid il Sud ha mostrato una buona capacità di reazione. Ma c’è un ampliamento del divario di cittadinanza, cioè l'indebolimento di alcuni servizi pubblici; e preoccupano anche le prospettive su sanità e istruzione”.
Da Cosenza, dove ha ricevuto stamani il premio ’Antonio Serra’ istituito dalla Camera di Commercio locale, il leader della Cisl Sbarra sottolinea: ”La prossima manovra dovrà porsi l'obiettivo di un baricentro meridionalista, colmare il gap su occupazione, scuola, sanità, sbloccare i grandi e medi investimenti sulle reti fisiche, energetiche e viarie, attivare i rigassificatori di Gioia Tauro e Porto Empledocle”.
Giampiero Guadagni