Sabato 8 febbraio 2025, ore 5:16

Attualità

Dl Cultura: ok della Camera

E' stato approvato alla Camera, con 149 sì e 98 no, il Decreto Cultura 2025, che ora andrà al Senato per la definifitiva conversione in legge enttro il 25 febbraio. Sono stare introdotte misure che spaziano dalla rigenerazione culturale delle periferie al sostegno all’editoria libraria, dal potenziamento delle biblioteche alla semplificazione delle procedure per eventi culturali. 
Uno dei pilastri del Decreto è il “Piano Olivetti per la Cultura”, ispirato alla visione di Adriano Olivetti, che mira a rendere la cultura accessibile e diffusa, con un’attenzione particolare alle periferie e alle aree interne del Paese. L’iniziativa punta a combattere la marginalizzazione sociale attraverso la riqualificazione di spazi culturali e biblioteche, promuovendo la lettura e il coinvolgimento delle comunità locali. Le biblioteche vengono riconosciute non solo come luoghi di conservazione del sapere, ma anche come spazi di aggregazione, educazione e socialità. Il progetto si estende alla valorizzazione di archivi storici, istituti culturali e alla digitalizzazione di documenti. Un altro punto decisivo è la promozione dell’alfabetizzazione digitale e della produzione audiovisiva, per sostenere la creatività dei giovani artisti e rendere il patrimonio culturale più accessibile attraverso le nuove tecnologie.
Il Decreto prevede misure economiche a sostegno del settore editoriale e delle librerie indipendenti. Un fondo di 4 milioni di euro è destinato all’apertura di nuove librerie da parte di giovani imprenditori under 35, con particolare attenzione ai piccoli comuni sotto i 5.000 abitanti, spesso privi di punti vendita di libri. Un’ulteriore dotazione di 25 milioni di euro per il 2025 e 5 milioni per il 2026 è stanziata per la filiera editoriale, comprese le librerie storiche e di prossimità. Le biblioteche statali riceveranno fondi specifici per l’acquisto di libri, sia cartacei che digitali, per ampliare le proprie collezioni e rendere la lettura più accessibile. Il governo intende anche incentivare la lettura attraverso misure mirate alla promozione editoriale, sostenendo la distribuzione di libri in aree meno servite e favorendo il ruolo delle librerie come centri culturali attivi nelle comunità locali.
Il Decreto prevede inoltre misure per il rafforzamento dell’offerta culturale dei quotidiani cartacei, attraverso un fondo di 10 milioni di euro per il 2025, destinato al potenziamento delle pagine dedicate a cultura, spettacolo e audiovisivo, anche per contrastare il calo delle vendite dei giornali tradizionali e favorire una maggiore diffusione di contenuti culturali di qualità. Un ulteriore stanziamento è destinato alla fotografia contemporanea, con l’obiettivo di sostenere artisti emergenti e istituzioni impegnate nella valorizzazione del linguaggio fotografico come espressione artistica e testimonianza sociale.
Il Decreto introduce nuove regole per la gestione della Carta della Cultura Giovani e della Carta del Merito, strumenti destinati a incentivare la fruizione culturale tra i giovani. Gli esercenti presso cui è possibile utilizzare questi bonus dovranno trasmettere le fatture entro 90 giorni dalla conclusione dell’iniziativa, con scadenza fissata al 31 marzo 2025 per il Bonus Cultura 18App. Un altro aspetto centrale del Decreto riguarda la semplificazione burocratica per l’organizzazione di eventi culturali dal vivo, che includono spettacoli teatrali, concerti, proiezioni cinematografiche e performance artistiche. Le nuove norme riducono il numero di autorizzazioni richieste per gli eventi con meno di 2.000 partecipanti, sostituendo alcune licenze con una segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), a patto che non vi siano vincoli ambientali o paesaggistici nei luoghi di svolgimento. L’obiettivo è creare un contesto più favorevole alla crescita del settore dello spettacolo dal vivo, che rappresenta una componente fondamentale dell’industria culturale italiana.
Si istituisce poi un’unità di missione dedicata alla cooperazione culturale con l’Africa e il Mediterraneo allargato che avrà il compito di coordinare progetti di collaborazione con enti e istituzioni culturali africane, promuovere scambi culturali e sostenere la valorizzazione del patrimonio storico e artistico del continente africano. 
Critiche le opposizioni verso quella che nel Pd viene giudicata, una“scatola vuota senza risorse”. Così la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, Irene Manzi: “Ancora una volta, il ministro Giuli con le sue dichiarazioni in Aula ha dimostrato scarso rispetto per il Parlamento. La sua partecipazione ai lavori in Aula alla Camera è stata passiva, così come il suo atteggiamento nei confronti di un testo che non introduce nuove risorse, ma si limita a perseguire obiettivi senza alcun incremento di stanziamenti, restando nei vincoli del bilancio dello Stato e senza alcuna risorsa strutturale.”
“È necessario attivare non solo misure a sostegno dell’intera filiera culturale, ma anche e soprattutto per i lavoratori del settore, con un attenzione particolare al personale che quotidianamente opera nei luoghi della cultura statali: è quanto aveva sottolineato il coordinatore nazionale Cisl Fp MiC, Giuseppe Nolè, nel corso dell’audizione presso la Commissione Cultura della Camera del 16 gennaio scorso. 

( 6 febbraio 2025 )

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