”Il cambiamento climatico e i modelli di sviluppo globale stanno accelerando ulteriormente la frequenza e la gravità delle catastrofi naturali, che comportano rischi significativi stabilità economica e finanziaria”, ha affermato ieri il ministro dell’Economia Giorgetti. Che in queste ore è alle prese con la stesura del Piano strutturale di bilancio da inviare a Bruxelles. I numeri del Psb dipendono in gran parte dalla revisione Istat attesa lunedì.
Nel frattempo Confcommercio traccia nel suo ultimo report un quadro di grande incertezza: consumi deboli in estate e Pil fermo nel terzo trimestre. Tuttavia l’inflazione rallenta, migliora la disponibilità di reddito reale, il mercato del lavoro conferma un trend dinamico. In questo scenario è comunque ”difficile raggiungere il target di una crescita 2024 attorno o poco superiore all'1%”, come invece previsto dalla premier Meloni. Al Governo Confcommercio chiede di ”confermare il taglio del cuneo fiscale, di accorpare le aliquote Irpef e ridurre progressivamente, e in modo strutturale, il carico fiscale su famiglie e imprese”.
La crescita del Paese deve essere omogenea su tutto il territorio. E può esserlo. Il Governatore di Bankitalia Panetta è cautamente ottimista: ”Il Sud Italia è cresciuto più del Paese dopo la pandemia e ha ora occasioni di sviluppo per via della fine della fase globale di delocalizzazione e per la produzione di energia rinnovabile. Dovrà però far ricorso ”non a politiche assistenziali, ma a investimenti e riforme in grado di innalzare la capacità produttiva". Nel decennio in corso al Sud arriverà una mole di finanziamenti pari al 5% del Pil del Mezzogiorno ogni anno. Alle risorse del Pnrr, rileva il Governatore, ”si aggiungeranno quelle del nuovo ciclo di programmazione dei fondi strutturali e del Fondo di sviluppo e coesione”. E altri potrebbero arrivare dal Fondo perequativo infrastrutturale per il Mezzogiorno.
Giampiero Guadagni