Accordo raggiunto tra i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e la direzione di Margherita Distribuzione (Ex Auchan) sulla procedura di licenziamento collettivo avviata per 817 unità del personale di sede e sul ricorso alla cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale per gli 8.306 addetti della rete vendita dal 6 aprile al 31 dicembre 2020. Lo rende noto la Fisascat-Cisl.
"Coerentemente ai punti condivisi nel corso del negoziato svoltosi negli ultimi sette mesi la trattativa è culminata con la sottoscrizione di due distinti protocolli preliminari fra l'azienda e la Fisascat Cisl e fra quest'ultima e l'Ancd, l'associazione datoriale che rappresenta il consorzio nazionale dettaglianti e le Cooperative di sistema del mondo dei consorziati alla galassia Conad", spiega il sindacato.
"Nelle intese si sono ribadite le soluzioni individuate dalle parti: risoluzioni non oppositive dei rapporti di lavoro per attutire gli effetti sociali del piano aziendale, ricorso all'integrazione salariale straordinaria per agevolare la transizione presso Conad ed altri soggetti commerciali dei punti vendita facenti parte di quello che fu il Gruppo Auchan in Italia. Inoltre nelle intese istituzionali si è previsto un rapporto saldo ed inscindibile fra le politiche attive di matrice pubblica, con il ricorso all'accordo di ricollocazione e il "Bonus ricollocazione" individuato dalle parti firmatarie le intese aziendali come una dote aggiuntiva a carico di Margherita Distribuzione per agevolare le riassunzioni a tempo indeterminato presso terzi del proprio personale in esubero".
Soddisfazione da parte di Fisascat Cisl. "Con le intese sottoscritte in sede ministeriale - ha dichiarato Vincenzo Dell'Orefice, segretario nazionale della categoria cislina - si è stabilito un imprescindibile quadro di riferimento per l'utilizzo della cigs e per il ricorso alla mobilità incentivata".
"Le soluzioni individuate si pongono - ha aggiunto il sindacalista - in un rapporto organico ed integrato con le previsioni dei protocolli da noi convintamente sottoscritti". Tuttavia per Dell'Orefice "occorre adesso imprimere una svolta al confronto fra sindacati e azienda per formalizzare gli equilibri raggiunti dal negoziato rispetto a temi fondamentali e qualificanti che completano ciò che negli accordi istituzionali è stato condiviso".