Si aggravano anche in Italia gli effetti del Coronavirus. Sale a 7 il bilancio provvisorio delle vittime, a 230 le persone contagiate. Sei le regioni del Nord coinvolte, circa 27 milioni di connazionali.
I sindacati confederali tengono la guardia altissima.
La Cisl chiede al Governo ”una misura immediata e generalizzata di sostegno al reddito per tutti i lavoratori coinvolti dalle ordinanze relative al conoravirus. Persone impossibilitate a svolgere la prestazione lavorativa a causa dei divieti di spostamento o di sospensione stessa delle attività, sulle quali non deve ricadere alcuna perdita di retribuzione, né la costrizione ad utilizzare giornate di ferie o malattia”. E’ quanto sottolinea il segretario generale aggiunto Sbarra, che afferma poi: ”Esistono strumenti ordinari che possono essere utilizzati, come la Cassa integrazione ordinaria e il Fondo di integrazione salariale. Va però posta molta attenzione alle causali e alle procedure, che vanno adeguate alla particolare circostanza, come pure all’ambito di applicazione di queste leve, che non è generalizzato, e alle risorse necessarie, che potrebbero essere insufficienti qualora l’emergenza dovesse prolungarsi”. Pertanto, aggiunge Sbarra, “potrebbe essere più efficace individuare uno strumento specifico di Cassa integrazione in deroga, finanziato con risorse dedicate e adeguate, rivolto a tutti i datori di lavoro (aziende, enti, scuole private, etc), indipendentemente dai limiti dimensionali, e a tutti i lavoratori, a prescindere dalla tipologia contrattuale, compresi gli autonomi. Va poi individuata una modalità di tutela del reddito anche per i lavoratori delle amministrazioni pubbliche, ai diversi livelli”.
Già domenica pomeriggio si era svolto al ministero del Lavoro un incontro tra Cgil e Uil, e la Ministra Catalfo, convocato in risposta alla richiesta rivolta stamani dai tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Landini, Furlan e Barbagallo, in una lettera congiunta inviata alla Presidenza del Consiglio e ai Ministeri competenti. Un incontro diretto a fare il punto sull’emergenza nuovo coronavirus, anche al fine di determinare i provvedimenti necessari a tutela dell’occupazione, della salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici ed anche riguardo alle coperture delle sospensioni dal lavoro”.
Per la Cisl, il segretario confederale Cuccello ha osservato: ”Di fronte ad una emergenza sanitaria così ampia non solo il nostro Governo deve mettere in campo risorse straordinarie ma anche l’Europa deve sostenere gli sforzi economici dei paesi per difendere la salute dei cittadini e contrastare gli effetti negativi di questa epidemia sull’economia e sull’occupazione”. “Ciascono deve dare il proprio contributo attivo in questo momento di emergenza del paese - ha proseguito Cuccello nel corso dell'incontro - per prevenire la diffusione del coronavirus nelle aziende, nei servizi pubblici, nelle scuole, in tutti i luoghi di lavoro. Occorre un piano di informazione e di prevenzione sulla salute in tutti i luoghi di lavoro, anche per tranquillizzare la popolazione. Ma servono soprattutto ammortizzatori sociali per sostenere le imprese italiane in difficoltà, per contrastare gli effetti negativi del coronovirus sulla nostra economia, sulle produzioni e sull’occupazione. Abbiamo bisogno di provvedimenti straordinari per dare certezza già da domani mattina ai lavoratori, in particolare delle zone rosse e gialle della Lombardia, come è accaduto in occasione del terremoto o per la caduta del ponte Morandi.
Cgil, Cisl e Uil già nei giorni scorsi avevano chiesto un incontro alla Ministra del Lavoro Catalfo per affrontare una serie di tematiche legate agli ammortizzatori sociali, tra le quali le criticità emerse per alcune aziende del manufatturiero, nel proseguire normalmente l’attività per difficoltà di approvvigionamento legate all’emergenza coronavirus. In seguito alle ordinanze che, a causa dei primi casi italiani di contagio, hanno sospeso le attività lavorative in alcune aree e non potendosi altresì escludere che il contagio si allarghi ad altre aree geografiche nei prossimi giorni e settimane, con conseguente ampliamento delle misure cautelative, sarebbe opportuno un tavolo interministeriale con i Ministri del lavoro, della salute, il Mise, l’Inps, per condividere soluzioni adeguate all’emergenza. Si tratta, in primo luogo, di salvaguardare il reddito dei lavoratori impossibilitati a svolgere la prestazione lavorativa nonché, ove possibile, evitare la sospensione delle attività. Occorrono facilitazioni amministrative alle aziende che dovessero richiedere la cassa integrazione ordinaria a causa di sospensioni lavorative (ad esempio escludendo, tra i requisiti, quello di prevedere una data certa di ripresa dell’attività".