Sabato 21 dicembre 2024, ore 12:34

Energia

Caro bollette: 5 milioni in "povertà" energetica

Il 2024, anno bisestile, dunque nell’immaginario comune portatore di sfortuna...e di sicuro l’esordio non è stato rassicurante per i cittadini che si sono trovati subito a dover affrontare il rincaro delle bollette con la fine del mercato tutelato dell’energia. 
Come ricordato dall’autorità regolatoria dell’energia, Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), tranne che per gli utenti "vulnerabili" il passaggio ai fornitori nel mercato libero non è obbligatorio: i clienti domestici, infatti, possono sia andare alla ricerca dell’offerta più vantaggiosa tra quelle proposte dagli operatori del settore, sia sottoscrivere un contratto nominata da “Placet”, oppure, senza interruzione di fornitura, attendere di finire in automatico nella tariffa “Placet in deroga” dello stesso venditore con condizioni economiche e contrattuali definite da Arera. Nonostante la denominazione di queste ultime opzioni possa fare pensare a condizioni simili, le due soluzioni "Placet" (a prezzo libero a condizioni equiparate di tutela) presentano invece delle differenze che possono incidere in modo significativo sul costo finale del gas in bolletta. Per cercare di rispondere, almeno in parte, ai tanti quesiti posti dagli utenti, Conquiste ha rivolto alcune domande al presidente dell’Adiconsum, Carlo De Masi.

Presidente, dieci milioni di consumatori sono in balia della liberalizzazione del mercato di luce e gas. Che cosa accadrà nel corso dell’anno?
Di questi 10 milioni, poco meno della metà sono consumatori vulnerabili e, quindi, per loro, il passaggio al mercato libero è rinviato per tre anni.
Per gli altri, relativamente alla liberalizzazione del gas, avvenuta lo scorso 10 gennaio, cioè i consumatori non vulnerabili che non hanno scelto un fornitore del mercato libero, verrà applicata la tariffa Placet (Prezzo Libero a Condizioni Equiparate di Tutela). I consumatori possono comunque scegliere in ogni momento di passare ad un fornitore del mercato libero, oppure di rimanere con la tariffa Placet per tre anni.
Sulla completa liberalizzazione dell’energia elettrica, dapprima preventivata al 1° aprile, poi posticipata al 1° luglio 2024, nel frattempo sono state esperite le aste, dove 7 fornitori (quasi tutti operatori importanti del mercato elettrico) si sono aggiudicati i 27 lotti in cui è stato suddiviso il territorio nazionale. Anche in questo caso, i consumatori non vulnerabili, che non hanno scelto un fornitore del mercato libero, possono farlo in qualsiasi momento, oppure possono rimanere nel Servizio a tutele graduali offerto dagli aggiudicatari delle aste per 3 anni.
Fermo restando che, fino al 30 giugno, anche chi è già nel mercato libero può tornare nel mercato tutelato.

Quali sono gli obblighi dei fornitori di energia?
Per quanto riguarda il gas, gli operatori che forniscono il servizio applicando la tariffa Placet, le cui condizioni economiche e contrattuali sono regolate dall’Autorità di Regolazione per Reti Energia e Ambiente (Arera), devono garantire la continuità della fornitura per 3 anni.
Per l’energia elettrica, anche gli aggiudicatari delle aste devono garantire, per tre anni, la fornitura al prezzo a cui si sono aggiudicate le aste, prezzo che si conoscerà in via definitiva solo nel mese di giugno, ma che dovrebbe essere conveniente, in quanto le aste sono state aggiudicate al ribasso.

Il passaggio al mercato libero è obbligatorio?
Il passaggio al mercato libero non è obbligatorio per i consumatori, in quanto come specificato prima, quelli del gas che non hanno scelto sono finiti nella Placet mentre per l’elettricità, chi non ha scelto un fornitore del mercato libero verrà assegnato tramite asta.

 
Quali sono le lamentele che stanno arrivando all’Adiconsum? Si può parlare di allarme bollette con rincari ingiustificati e contratti modificati unilateralmente?

Le lamentele si riferiscono al 2023 per via di rincari, a volte esagerati, delle bollette del gas avvenute prima della completa liberalizzazione, in particolare a seguito di contratti modificati unilateralmente dalle Aziende, in alcuni casi anche in violazione del Decreto Aiuti-bis che vietava le variazioni di prezzo. Per quanto riguarda, invece, eventuali rincari della completa liberalizzazione del mercato del gas, aspettiamo di vedere le prime bollette del 2024, che contengono già gli aumenti dovuti al ritorno dell’IVA al 22%. Dalle prime avvisaglie emergerebbe che la tariffa Placet risulterebbe essere più cara sia di quelle del mercato tutelato che di alcune del mercato libero.

Un consumatore, può decidere di cambiare il proprio fornitore in qualsiasi momento, senza penali?
Purtroppo, non sembra essere proprio così. L’Arera, infatti, ha emanato una delibera nella quale dà facoltà alle Aziende di applicare delle penali per recesso anticipato. Come Adiconsum abbiamo espresso la nostra contrarietà, perché in un mercato libero non dovrebbero esistere penali. Comunque ci auguriamo che almeno i grandi player non le applichino".


Si moltiplicano le telefonate commerciali di call center e operatori che, approfittando del momento di confusione, spingono gli utenti a siglare contratti paventando l’interruzione delle forniture di gas in caso di mancata scelta di un operatore sul libero mercato, può accadere?
"Con la completa liberalizzazione sono partiti il teleselling e il telemarketing aggressivi. A tal proposito, invitiamo i consumatori a scegliere autonomamente il proprio fornitore confrontando le offerte presenti sul Portale offerte oppure di a rivolgersi alle Associazioni Consumatori per l’assistenza. Per quanto ci riguarda, come Adiconsum, le nostre sedi territoriali sparse su tutto il territorio nazionale sono a disposizione per accompagnare i cittadini-consumatori nella scelta. In ogni caso, quella del distacco per mancata scelta di un operatore del mercato libero, è una vera e propria fake news.

Cosa pensa delle decisioni del Governo riguardo le accise e l’Iva al 22%?
Come Adiconsum riteniamo che, trattandosi di beni essenziali, l’Iva dovrebbe essere la più contenuta possibile; tuttavia, sappiamo che la coperta è corta per cui il Governo è chiamato a fare delle scelte che siano compatibili con le risorse a disposizione. Da anni, a tutti i Governi che si sono succeduti, abbiamo chiesto di rimodulare la struttura tariffaria nel suo complesso e soprattutto di dare risposte più mirate a chi è in povertà energetica.

Quali provvedimenti dovrebbe o avrebbe dovuto adottare il governo per tutelare i cittadini dai rincari energetici?
Il Governo avrebbe dovuto aprire un Tavolo con tutti gli stakeholder comprese le Associazioni Consumatori del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti (CNCU) di cui Adiconsum fa parte, per accompagnare i consumatori, attraverso una Campagna di informazione capillare, nella scelta responsabile e consapevole del proprio fornitore di energia elettrica e gas, ma anche per individuare comunemente interventi strutturali e non emergenziali, ai fini di contenere i rincari dell’energia. Anche recentemente abbiamo inviato una lettera firmata da quasi tutte le Associazioni Consumatori al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase) per chiedere un incontro in tal senso. Considerando poi l’altra grande problematica, cioè quella della povertà energetica, che interessa circa 5 milioni di persone, al Tavolo avremmo potuto affrontarla in maniera seria e strutturata. La proposta di Adiconsum per combattere la povertà energetica è che, accanto ai bonus sociali che rappresentano solo una misura di tipo assistenziale ed economico, si affianchino interventi di efficientamento, dotando ad esempio i poveri energetici di apparecchiature più efficienti energeticamente o, ove possibile, di impianti di energia rinnovabile.
Infine, ma non da ultimo, ci auguriamo che possa sbloccarsi la costituzione delle Comunità energetiche che, attraverso l' autoproduzione di energia, permetterebbero di abbattere i costi delle bollette e di scambiarsi l’energia favorendo la solidarietà e la socialità aiutando chi è più in difficoltà.

Intanto domani sera, dalle ore 19 alle 21, Acea spegnerà le luci nella sede di Piazzale Ostiense e di Viale dell'Aeronautica, in segno di adesione a "M'illumino di meno", l'iniziativa promossa dalla trasmissione Caterpillar di Rai Radio 2, nata per sensibilizzare i cittadini sul tema del risparmio energetico e della sostenibilità,giunta quest'anno alla sua XX edizione. Le altre società del Gruppo parteciperanno con iniziative analoghe nelle loro sedi dislocate tra Lazio, Umbria, Toscana, Campania e Molise. L'obiettivo è quello di supportare questa campagna di sensibilizzazione ione sull'uso consapevole dell'energia elettrica, in una fase storica in cui la questione energetica sta assumendo un ruolo sempre più decisivo nel contrasto al cambiamento climatico. L'iniziativa verrà ripetuta anche il 18 febbraio, nella Giornata Internazionale del Risparmio Energetico, istituita nel 2005 con l'entrata in vigore del protocollo di Kyoto. Anche in questo caso, le luci saranno spente nelle sedi del Gruppo Acea per testimoniare, con un gesto simbolico, l'adesione a questa giornata e l'attenzione ai temi dell'efficienza e del risparmio energetico come forme di sostenibilità ambientale. Proprio in questa occasione, infatti, attraverso i canali social del Gruppo Acea, verrà lanciata anche una campagna di sensibilizzazione sull'importanza di alcuni piccoli comportamenti virtuosi che possono fare la differenza, sia per abbassare i costi delle bollette, sia per salvaguardare l'ambiente. Tra questi l'uso di lampadine a Led e di elettrodomestici a basso consumo, evitando sempre di lasciare in stand by gli apparecchi elettrici.

Cecilia Augella

 

( 15 febbraio 2024 )

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