L’orario di apertura delle attività commerciali e della ristorazione deve essere ridotto a 12 ore al giorno, inoltre tutti i punti vendita, compresi quelli di generi alimentari, devono restare chiusi di domenica. La richiesta arriva dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, attraverso una nuova nota unitaria trasmessa al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. I sindacati sollecitano nuovamente al Governo la necessità di rimodulare gli orari di apertura, richiesta già formulata all’Esecutivo nei giorni scorsi con due missive trasmesse il 13 e 15 marzo.
"A tutela dei lavoratori, molte imprese del settore, raccogliendo evidentemente le motivazioni da noi sollevate - sottolineano le tre sigle - stanno anticipando l’orario di chiusura serale e chiudono per l’intera giornata la domenica; la Regione Lazio, a seguito della mobilitazione promossa dalle organizzazioni sindacali territoriali è intervenuta con propria ordinanza nello stesso ambito riducendo le aperture". I sindacati sottolineano come "si stia determinando un quadro di restrizioni maggiori di quelle previste dall’attuale Dpcm, che, se pur nella direzione auspicata, rischia di avere un esito disomogeneo e portare confusione nel settore. Una situazione che, oltre a creare uno svantaggio per le imprese più virtuose che tutelano i propri dipendenti, potrebbe sfociare in un sovraffollamento nei punti vendita che dovessero rimanere aperti, aumentando così i rischi di contagio". Nel ribadire che "l’istanza non deve essere considerata esclusivamente come una volontà di produrre una sospensione delle attività, con conseguenti rischi per l’approvvigionamento di generi alimentari, ma al contrario garantire la prosecuzione dell’attività di vendita rendendola sostenibile. I sindacati ritengono necessaria una indicazione univoca ai consumatori". In assenza di risposte rapide da parte del Governo non si escludono azioni di protesta spontanee a livello territoriale "finalizzate ad ottenere una tutela che non può essere demandata all’iniziativa della singola impresa ma solo ad una azione decisa del Governo".