"E' stata un simbolo per tutte le donne italiane". Così la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, ha commentato la scomparsa di Tina Anselmi, morta ieri mattina, ad 89 anni, nella sua casa di Castelfranco Veneto. "Siamo tutti addolorati e commossi per la sua scomparsa - ha aggiunto la leader di via Po - una grande donna, sindacalista della Cisl, parlamentare, e prima donna ministra in Italia. Anselmi è stata un simbolo di emancipazione civile, di impegno politico e sociale per tutte le donne italiane. Una vera madre della Patria”.
Per Gigi Bonfanti, segretario generale Fnp Cisl, "perdiamo un grande esempio di donna impegnata nella politica e nel sindacato, uno degli esempi che fanno grande la storia del nostro Paese". "Noi della Cisl - aggiunge - ricordiamo Tina Anselmi con orgoglio perché, prima di entrare in politica, fu una nostra sindacalista seria e impegnata, alla quale si devono la legge sulla maternità e sul Servizio sanitario nazionale. La sua attenzione verso le questioni sociali - conclude Bonfanti- la faranno rimanere un esempio da imitare soprattutto dai giovani affinché ci si impegni ogni giorno per la lotta per i diritti e perché le donne abbiano sempre un ruolo di primo piano nella politica e nella società".
Dopo aver ricoperto la carica di ministro del Lavoro, Tina Anselmi fu ministro della Sanità nel quarto e quinto governo Andreotti e legò il suo nome alla riforma che introdusse il Servizio Sanitario Nazionale Nel 1981, nel corso dell'ottava legislatura, fu nominata presidente della Commissione d'inchiesta sulla loggia massonica P2, che termina i lavori nel 1985. I funerali saranno celebrati venerdì 4 novembre nel Duomo di Castelfranco Veneto.
(Su Conquiste di domani intervista ad Anna Vinci, a cura di Ester Crea)