Il primo maggio 2025 sarà la festa del lavoro sicuro. La tutela della salute e sicurezza, la battaglia contro le morti bianche, saranno i temi rilanciati dai sindacati confederali dalle tre piazze scelte per i comizi di Fumarola, Landini e Bombardieri - Palermo, Roma e Prato - e dalla piazza del Concertone. La strage sul lavoro, sottolinea la segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola, in occasione della presentazione del concerto di Piazza San Giovanni, “purtroppo continua, ma noi non dobbiamo assolutamente fermarci”.
“Ci sono stati dei provvedimenti importanti che ha fatto il Governo - ricorda la leader cislina -, penso alla patente a crediti, all'aumento degli ispettori, ma non basta, bisogna assolutamente continuare ad intervenire, facendo in modo che ci sia una strategia nazionale”. In questa strategia nazionale, secondo Fumarola, “un punto fondamentale deve essere la formazione, nelle scuole e nei luoghi di lavoro”. Ma serve anche altro: bisogna “qualificare le imprese” e bisogna, per esempio, “utilizzare al meglio l'intelligenza artificiale” che “può essere una leva in grado di aiutare a colmare eventuali rischi e a gestire meglio il processo produttivo”. “Quindi - aggiunge ancora Fumarola - la strada è ancora lunga ma non bisogna assolutamente fermarsi”.
Sulla sicurezza, a differenza che su altre questioni che negli ultimi tempi hanno visto il sindacato diviso, Cgil Cisl e Uil viaggiano su una strada che appare più unitaria. Non a caso lo slogan scelto per il Primo maggio sindacale è “Uniti per un lavoro sicuro”. Lavoro sicuro, sottolinea intervenendo alla conferenza stampa Maurizio Landini, “vuol dire lavoro non precario, lavoro ben pagato”, vuol dire “superare la logica dell'appalto e del subappalto”, vuol dire “cominciare anche a colpire le imprese che non rispettano le norme e che devono essere fermate”.
Il Primo maggio sarà l’occasione, secondo il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, “di richiamare l'opinione pubblica e il Governo” su questo tema. “Abbiamo la necessità che il Governo decida subito di aprire un tavolo -afferma Bombardiere - per combattere un'emergenza nazionale. Siamo davanti a numeri da guerra civile”.
I numeri, d’altronde, parlano chiaro. Ogni anno in Italia si superano mille morti e 500mila infortuni. I sindacati chiedono confronto, a partire da alcune proposte avanzate da tempo, sul fronte delle gare al massimo ribasso, della filiera degli appalti, ma anche su quello dell’aumento dei controlli e delle ispezioni, della formazione, della prevenzione.
Proposte che il sindacato porta all’attenzione della politica, non solo nazionale, ma anche degli enti locali. Molte competenze, su questo fronte, sono , infatti, in capo alle Regioni.
Anche per questo la battaglia sulla sicurezza va combattuta insieme, coinvolgendo tutti i livelli istituzionali e le parti sociali nel complesso, a partire dal mondo delle imprese.
Ilaria Storti