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Crisi

Zucchi, 1.000 posti a rischio

Sono oltre 1.000 i posti di lavoro a rischio nel Gruppo Zucchi, se l'assemblea degli azionisti del prossimo 20 aprile non varerà l'aumento di capitale o le banche non riattiveranno al più presto le linee di credito. “La nostra preoccupazione è altissima - afferma Luigi Cannarozzo, segretario regionale Femca responsabile area Tessile -. Se non si interviene in tempi brevissimi temiamo il completo disastro finanziario e la perdita di circa 1.000 posti di lavoro, più altri 300-400 nell'indotto”.

L'assemblea degli azionisti del gruppo Zucchi, controllata da Gianluigi Buffon, ha deciso di aggiornarsi al 20 aprile per proseguire il negoziato con le banche circa la necessità di un ulteriore aumento di capitale, necessario alla ristrutturazione del debito e all’ennesimo piano di riorganizzazione industriale. Le banche interessate oltre alle azioniste Intesa Sanpaolo, Bpm e Unicredit, sono le finanziatrici Unicredit, Bnl, Banco Popolare e Ubi. “Considerato che il debito nei loro confronti ammonta a circa 100 milioni di euro - afferma Cannarozzo - ci rendiamo conto della delicatezza di tutta l'operazione per un Gruppo quotato in Borsa e ci rendiamo anche conto della mancanza di valide alternative praticabili a questa ristrutturazione del debito. Questa consapevolezza però non ci induce al silenzio per non disturbare il manovratore!”. “Per mantenere le quote di mercato esistenti - aggiunge - vanno trovate immediate risorse per la continuità industriale del Gruppo”. Risorse indispensabili anche per pagare gli stipendi in arretrato dei 323 lavoratori della Mascioni, che a febbraio hanno ricevuto solo un acconto del 25% e per i fornitori di materia prima e gestione industriale senza i quali il gruppo non potrà proseguire.

La situazione è tale che la Femca Lombardia teme che il prossimo 7 aprile anche Zucchi non potrà versare gli stipendi. “La Zucchi senza una riapertura delle linee di credito non potrà aspettare ancora molto la decisione delle banche sul piano di risanamento finanziario - afferma ancora Cannarozzo - e per questo confidiamo sulle decisioni operative per la prossima assemblea degli azionisti per il 20 aprile”. Attualmente il Gruppo conta un migliaio di dipendenti, tra Zucchi, Bassetti e Mascioni.

( 1 aprile 2015 )

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