Wind-3 in sciopero l’11 aprile ma le azioni di protesta inizieranno da lunedì 8. Le segreterie sindacali nazionali hanno infatti stabilito: sciopero degli straordinari per 30 giorni; sciopero della reperibilità per 30 giorni e sciopero del lavoro programmato per 30 giorni. La decisione di partire formalmente con azioni di protesta è stata presa per il mancato accordo fra azienda e sindacati. Le organizzazioni dei lavoratori contestano il piano della compagnia telefonica di proprietà della cinese Ck Hutchison che prevede trasferimenti di personale del settore finance da Roma a Milano e un progetto di spin off di data center. Secondo i primi calcoli dei sindacati sarebbero coinvolti circa 200 dipendenti nei trasferimenti verso Milano e 130 sarebbero a rischio per la vendita dei data center. Tutto questo servirebbe a scaricare in maniera inopportuna sui lavoratori il costo delle sollecitazioni cui è sottoposto il settore alle prese con prezzi al ribasso nel segmento mobile e spese al top per l'acquisto delle frequenze del 5G. "Invitiamo l'azienda - commenta Giorgio Serao (Fistel Cisl) - a ritirare i trasferimenti e a condividere con i sindacati un piano di riorganizzazione a tutela dell'occupazione. Ci sono tutte le condizioni per esplorare strade alternative. Contestiamo, peraltro, la scelta a nostro avviso sbagliata, di esternalizzare i data center".