Chiusura dello stabilimento di Napoli e licenziamento per i 420 lavoratori attualmente in forza. Questa la decisione annunciata dalla Whirlpool durante l’incontro di oggi con i sindacati di categoria.
“Chiudere il sito partenopeo è inaccettabile - chiosa a gran voce la segretaria nazionale Fim Cisl Alessandra Damiani -. C’è un piano industriale, siglato circa 6 mesi fa insieme al Governo, che prevede investimenti e rilancio di tutti i siti, Napoli compreso. Su Teverola poi, l’azienda sta disattendendo gli impegni sulla reindustrializzazione del sito che procedono lentamente. Tutto questo è inaccettabile soprattutto a fronte dei risultati economici e di volumi che in questi anni il gruppo sta avendo”.
Secondo quanto riferito dai vertici aziendali la profittabilità del sito, nonostante gli investimenti che in questi anni sono di circa 70 milioni, resta sotto la media del gruppo e quindi non più sostenibile.
“L’annuncio - prosegue Damiani - è arrivato senza nessun preavviso, di fatto una scelta unilaterale a cui abbiamo risposto immediatamente dichiarando per l’intera giornata di oggi uno sciopero di 8 ore, su tutti i turni in tutti i siti del gruppo”.
Subito dopo l’annuncio da parte di Whirlpool della decisione di vendere lo stabilimento di Napoli, una delegazione sindacale si è recata al Mise, per chiarire la gravità della situazione e ottenere la convocazione del tavolo ministeriale che si terrà martedì 4 giugno al Mise.
“Diamo per scontato che il Governo chieda a Whirlpool di rispettare l’accordo sottoscritto il 25 ottobre 2018 in sede istituzionale - affermano unitariamente Fim, Uilm, Fiom e Uglm - non solo per elementari esigenze di tutela dei lavoratori, ma anche perché di quell’accordo fu sottoscrittore anche lo stesso ministro”.
I sindacati fanno sapere anche che assemblee e scioperi sono stati indetti in tutti gli stabilimenti del gruppo.
La segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan in un twitter afferma: "Inaccettabile la chiusura, senza alcun preavviso, dello stabilimento di Napoli della Whirlpool. Il licenziamento di tutti i lavoratori in quella realtà così fragile dal punto di vista economico e sociale è un colpo terribile per tante famiglie ed per la dignità delle persone. Il Governo - conclude Furlan - faccia rispettare gli accordi sottoscritti dall’azienda".
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