Si è chiusa stamane, con la firma dell’accordo a Palazzo Chigi, la complessa vertenza Whirlpool, che ha permesso di salvaguardare i posti di lavoro messi in discussione dal piano presentato dalla multinazionale americana. Il primo ad apporre la sua firma è stato il premier Matteo Renzi, seguito dai rappresentanti delle Regioni coinvolte, dai rappresentanti sindacali e dai vertici dell’azienda.
Per il governo hanno firmato l’accordo quadro di Whirlpool il ministro dello Sviluppo Federica Guidi e il sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova. Per le Regioni, erano presenti tra gli altri i presidenti della Campania Vincenzo De Luca, della Lombardia Roberto Maroni e delle Marche, Luca Ceriscioli. Whirlpool era rappresentata dall’amministratore delegato Davide Castiglioni. Per i sindacati erano presenti i segretari della Fiom Maurizio Landini, della Fim-Cisl Marco Bentivogli, della Uilm Rocco Palombello e dell’Ugl metalmeccanici Antonio Spera.
“Quello di oggi - ha dichiarato Bentivogli - è un accordo importantissimo ma abbiamo ricordato al Presidente del Consiglio che il lavoro non è finito perchè ci sono altre crisi che stanno esplodendo come Termini Imerese, Ilva e Alcoa e bisogna ottenere successi anche in queste”. Sulla vertenza il leader della Fim ha sottolineato che “eravamo partiti da una situazione molto complicata e siamo arrivati a un piano di rilancio, siamo riusciti a far cambiare idea a una multinazionale americana ed è una novità importante”.
Soddisfatto il commento della segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, per la quale l’accordo Whirlpool "rappresenta certamente un modello di sviluppo e di investimenti che può essere esteso ad altri settori produttivi ed in tutte le aree del Paese, soprattutto a quelle del Mezzogiorno". Un accordo "innovativo" di cui "dobbiamo fare tutti tesoro", ha aggiunto, rilanciando la necessità di un patto sociale per la crescita e gli investimenti tra Governo e parti sociali.
(Approfondimento domani su Conquiste Tabloid)