"Dopo numerosi e purtroppo inutili tentativi di giungere a un accordo, nel confronto con la società Vueling siamo giunti alla difficile decisione di dichiarare la prima azione di sciopero della compagnia in Italia", così dichiara Emiliano Fiorentino, segretario nazionale della Fit-Cisl. In queste ore il marchio anglo-spagnolo sta chiudendo alcune rotte in Italia e allo stato dei rapporti tra dipendenti e azienda si aggiunge il timore di un taglio alla forza lavoro.
"Siamo fortemente preoccupati - prosegue Emiliano Fiorentino - per le ricadute occupazionali sul personale navigante impiegato dalla società in Italia, a seguito della chiusura delle basi operative di Catania e Palermo. In aggiunta rimaniamo ancora in attesa di un confronto su materie importanti come salute e sicurezza e limiti d'impiego del personale navigante.
Spiega il segretario nazionale: "Le compagnie low cost oggi in Italia godono di uno status di cui altri non possono godere e questo sta contribuendo in modo determinante alla destabilizzazione del sistema. Per esempio non applicano il contratto collettivo nazionale del trasporto aereo, bensì dei regolamenti aziendali, e ciò gli permette di sottopagare il proprio personale, non versare a livello previdenziale quello che si dovrebbe, non rispettare in parte i limiti d'impiego e assumere più del 50% del personale a tempo determinato. Come se ciò non bastasse, percepiscono anche finanziamenti dalle Regioni. Questa stortura sta drogando la competitività del settore nel nostro Paese.
Tutto questo non è più possibile. È inutile che ciclicamente ci ritroviamo riuniti con aziende e istituzioni in disperati tentativi di salvataggio, cercando investitori qua e là, se poi non c'è un progetto serio alle spalle. Ora c'è bisogno del lavoro di tutti, nessuno escluso, per affrontare seriamente il problema e andare verso l'unica soluzione: per chi lavora in Italia regole e diritti uguali per tutti".
"Siamo fortemente preoccupati per le ricadute occupazionali sul personale navigante impiegato in Italia, dopo la chiusura delle basi operative di Catania e Palermo. E siamo ancora in attesa di un confronto su materie importanti come salute e sicurezza e limiti d'impiego del personale navigante". Il rispetto del contratto quindi ma non solo: come spiega Fiorentino: “Le compagnie low cost oggi in Italia godono di uno status di cui altri non possono godere e questo sta contribuendo in modo determinante alla destabilizzazione del sistema". Un quadro che pesa anche sul resto del settore, che ha visto negli ultimi anni la crisi drammatica di Alitalia (e il savataggio prima da parte della cordata di "patrioti" italiani e poi di Etihad) e la recente acquisizione di Meridiana-Air Italy da parte di Qatar Airways. "Tutto questo non è più possibile - conferma il sindacalista - è inutile che ciclicamente ci ritroviamo riuniti con aziende e istituzioni in disperati tentativi di salvataggio, cercando investitori qua e là, se poi non c'è un progetto serio alle spalle. Ora c'è bisogno del lavoro di tutti, nessuno escluso, per affrontare seriamente il problema e andare verso l'unica soluzione: per chi lavora in Italia regole e diritti uguali per tutti”. "Il nostro auspicio - conclude Emiliano Fiorentino -rimane sempre quello di aprire quanto prima un confronto responsabile con la compagnia aerea Vueling".