di Silvia Boschetti
Sì al contratto nazionale di lavoro. No al dumping salariale e normativo. Rivendicazioni chiare quelle degli oltre 70mila addetti alla vigilanza privata e servizi fiduciari ribadite nelle due giornate di sciopero nazionale. Una protesta forte e molto partecipata che si è espressa prima nella piazza di Milano e il giorno seguente a Napoli. Il contratto nazionale di lavoro è ormai scaduto dal 2015 e a questo si aggiunge la chiusura inaspettata delle associazioni imprenditoriali Univ, Anivip, Assiv e delle imprese cooperative Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Federlavoro e Servizi e Agci Servizi al tavolo negoziale dove non si sono rese disponibili a trovare una soluzione sugli incrementi salariali e sulla delicata questione del cambio appalto. La segretaria nazionale della Fisascat Cisl Aurora Blanca ribadisce ”la necessità e l’urgenza di un contratto nazionale di lavoro che sappia definire un quadro di regole e di tutele certe, oltre ad un aumento salariale che riconosca la professionalità dei lavoratori e che siano rispettate da tutti gli operatori economici del settore che, obiettivamente, necessita di uno strumento regolatore anche rispetto alle tariffe applicate”.
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