Braccia incrociate l’1 e il 2 agosto i 70 mila addetti della vigilanza privata e dei servizi fiduciari in occasione dello sciopero indetto dai sindacati di categoria Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs.
I lavoratori protestano perché sono in attesa del nuovo contratto nazionale del settore scaduto nel 2015 quindi da più di tre anni.
Per i soli addetti alla vigilanza dei siti aeroportuali lo stop è differito al 6 settembre.
“La mobilitazione - affermano i sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs - è stata proclamata per sollecitare un avanzamento dei negoziati, attualmente al palo nonostante le proteste degli ultimi mesi e le sollecitazioni alle associazioni imprenditoriali di settore Univ, Anivip, Assiv e delle imprese cooperative Legacoop Produzione e servizi, Confcooperative Federlavoro e Servizi e Agci Servizi sul necessario rinnovo contrattuale nel comparto dei servizi in appalto particolarmente esposto al dumping contrattuale”.
Il negoziato - fanno sapere i sindacati - avviato oramai più di 3 anni fa non ha ancora sciolto i nodi su incremento salariale, cambio di appalto, bilateralità, contrattazione di secondo livello, classificazione del personale e salute e sicurezza.
Temi sui quali i sindacati hanno presentato una concreta proposta di riforma.
Ulteriori distanze, inoltre, si sono registrate negli ultimi incontri sul tema dell’orario di lavoro. Nonostante le distanze, le parti torneranno al tavolo il 12, 22, 23 e 24 luglio mentre l’attivo nazionale unitario delle strutture e dei delegati si riunirà a Roma il 22 luglio per fare il punto sullo stato delle trattative e per definire i dettagli della nuova mobilitazione.
Sa. Ma