I lavoratori della Brioni si dicono disponibili ad arrivare alle 32 ore settimanali, ad accettare l’internalizzazione di alcuni servizi e l’avvio delle procedura di mobilità volontaria, ma ribadiscono il ’nò ad ogni ipotesi di licenziamento imposto: è quanto emerso nel corso dell’assemblea dei circa 1.150 dipendenti dell’azienda, che si sono riuniti al Campo sportivo di Penne. I lavoratori degli stabilimenti di Penne, Montebello di Bertona e Civitella Casanova (Pescara) erano chiamati ad esprimersi sul verbale dell’incontro che si è svolto giovedì scorso, quando è emersa la disponibilità, da parte dell’azienda, di ridurre gli esuberi da 400 a 139, a condizione di introdurre le 32 ore settimanali per tutti i dipendenti, portando avanti, al contempo, iniziative di ’insourcing’. All’iniziativa hanno preso parte, tra gli altri, Domenico Ronca e Rita Innocenzi per Filctem-Cgil e Cgil Abruzzo, Luca Piersante e Gianni Cordesco per la Uil e Leonardo D’Addazio per la Femca Cisl. Quanto emerso nel corso dell’assemblea verrà discusso nel corso del prossimo incontro tra azienda, sindacati e istituzioni, che dovrà essere convocato dall’assessore regionale alle Attività produtive, Giovanni Lolli.