Alla fine, la lotta dei lavoratori ha pagato: Versalis non finirà nelle mani del fondo americano Sk Capital, che avrebbe dovuto acquisirne la quota di maggioranza. La notizia della rottura delle trattative tra l’Eni, che controlla la società con stabilimenti in molti siti italiani, ieri, è stata accolta con soddisfazione dalla Cisl. ”Una decisione che l'ad Descalzi attribuisce ad una mancata intesa sulla governance della società e sulla politica industriale che il fondo statunitense avrebbe intrapreso per Versalis”, sottolineano una nota la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan ed il segretario generale della Femca Cisl, Angelo Colombini. “È un segnale importante, che rappresenta l'intenzione di non svendere questa realtà industriale ma di valorizzarla, proseguendo sulla strada degli investimenti per rendere Versalis di nuovo protagonista della chimica italiana sostenibile”, aggiungono. "E' un successo che è stato possibile grazie alla straordinaria mobilitazione dei lavoratori ed ad una efficace mediazione del sindacato con la politica, impedendo una operazione finanziaria che sarebbe stata disastrosa per il futuro del settore chimico e dell'industria nel nostro paese".
Il gruppo petrolifero dalla prossima semestrale tornerà quindi a consolidare integralmente Versalis nei propri conti. Descalzi, già ad inizio anno aveva fatto capire che i contatti stagnavano con un laconico “non ci sono novità, la trattativa è bloccata sulla parte negoziale”, spiegando che “se non riusciamo ad ottenere quello che vogliamo l’accordo non si fa”. “Chi compra - aveva detto Descalzi, che aveva l’onere di inserire nel piano investimenti da 1,2 mld - si deve impegnare a mantenere gli attuali stabilimenti per almeno cinque anni, ampliandone casomai il perimetro, e per tre anni l’attuale personale, anche in questo caso eventualmente ampliandolo”. Tanti vincoli, tra cui la paternità italiana di Versalis da mantenere, che, alla lunga, hanno portato ad un nulla di fatto. Versalis ha 4.300 addetti diretti in Italia, oltre ad un altro migliaio all’estero, con stabilimenti a Marghera a Venezia, a Mantova, Ferrara, Ravenna, Brindisi, Porto Torres, Sarroch (Cagliari) e Priolo, in Sicilia.
Approfondimento domani su Conquiste Tabloid